No, non crediate che io voglia fare rivelazioni indiscrete. Sono padre di famiglia e Sara non la conosco personalmente; non ho un suo autografo, non le ho mai stretto la mano. Sono solo un suo tifoso da anni e un suo… intenditore da lunga data. I risultati parigini, ma in verità anche quelli di prima di Parigi quest’anno, mi hanno da un lato confermato che qualcosa di tennis capisco dopo tutto, ma anche che l’ultima parola non è mai detta. Cosa vuol dire? Beh, che avevo individuato la Errani come giocatrice italiana del futuro già nel 2009, e che però col passare del tempo, avendola pronosticata come top 10/15, avevo creduto non potesse smuoversi dal n. 30/35 WTA, e quindi mi sono sbagliato. E sono contento di essermi sbagliato.
Questa “storia” comincia con un mio contributo a Spazio Tennis, il blog di Alessandro Nizegorodcew, dove scrissi anni fa questa specie di profezia in amichevole dissenso con Roberto Commentucci che puntava sulla Dentoni. La trascrivo verbatim:
“Non vorrei essere invadente, o apparire logorroico, ma, on second thoughts, mi sento di dover reintervenire per contestare, a mio modo di vedere, alcune cose ingiuste e sbagliate che sono state dette sul conto di Sara Errani in questo bel dibattito sui mezzi futuri di Corinna Dentoni. Io sono tennisticamente innamorato di Sara Errani, e dopo Palermo e Portorose 2008 e un fine anno in ascesa ero disposto a mettere le mani sul fuoco che a fine giugno 2009 sarebbe stata entro le prime venti o addirittura quindici. D’accordo, mi sono sbagliato, ma rimango convinto che nel 2010 potrà ritentare con successo questa scalata. Come prima cosa dobbiamo smetterla di ripetere o insinuare che Errani ha un fisico inadatto al tennis di alto livello perché troppo piccolina. Le giocatrici dalla statura tra l’1,65 e l’1,75 formano un tipo fisico che non parte per principio svantaggiato rispetto alle alte tra l’1,75 e l’1,85; anzi, per paradosso, le spilungone si muovono magari male e si piegano poco, e (nei maschi certo questo non vale) è quasi meglio essere basse, sode e compatte. Vi ricordate una certa Gloria Pizzichini, che alta circa 1,50 sparava bordate pazzesche di servizio? Io sì, ho qualche anno più di voi. E insomma, Henin e Hingis non erano alte, Bartoli e Schnyder nemmeno. E quanti centimetri mancano a Sara per arrivare a Francesca Schiavone o a Flavia Pennetta? Di Sara Errani ammiro la sapienza tattica e la tenacia. Mi dite quale altra giocatrice italiana sa preparare la partita come lei, e la sa poi leggere adattando i mezzi alle contingenze del gioco? Tira e gioca di ritmo se ci riesce, e con chi tira più forte di lei si mette ad alzare, e spesso le imbriglia, salvo aggredire con il diritto di sorpresa e di spinta facendo spesso il punto. In campo, soffre e suda, non molla, tira su incontri persi o compromessi. Di rado prende 6-1 6-0 da chicchessia, e ha perso 6-4 o 7-6 al terzo con parecchie, ha fatto partita con Serena, Safina e Ivanovic. Questione di una palla uscita di un soffio, di una riga. Solo forse con una giocatrice non potrà mai competere, ed è Kuznetsova, che quando la sua messa a punto fisica e tecnica è al cento per cento è per me la numero uno al mondo. Naturalmente non sono cieco: Sara ha un neo gravissimo, un servizio che non è solo brutto a vedersi, ma è disastroso in termini di rendimento. Se ha una percentuale bassa di prime, sulla seconda bisogna toccare ferro: c’è da domandarsi quale maestro glielo abbia insegnato o glielo abbia tollerato. […]Da ultimo: il carattere, il temperamento di una ragazza squisita, solare si direbbe oggi con aggettivo abusato: basta guardare quel faccino furbo, quegli occhi chiari e vispi. Mi rallegra che Sara in un’intervista che ho sentito abbia detto che l’unica giocatrice che odia nel circuito è la cupissima, sinistra Jankovic.”
Questo, ripeto, a fine 2009! E ho anche scritto una poesiola per lei, gliela ho dedicata, una specie di limerick:
A Sara Errani: Sui tornei metta le mani, Europei e americani.
Torniamo a noi. Ieri Sara, altro che, è scesa in campo senza aver dormito bene, e le si vedevano le occhiaie e i segni addosso della terribile tensione. Due settimane di questo stress si pagano, a livello nervoso. Se le era sognate come un incubo quelle mazzate tremende imprendibili sulle righe. Io avevo ipotizzato una sconfitta in 7/5 6/3, ed era alla sua portata; ha fatto meno giochi per questo motivo. Comunque contro una che ti ha giocato per mezzora sulle righe, e con quella percentuale di prime, c’era poco da fare. Ma Sara avrà messo fieno in cascina, e la prossima volta alla Sharapova rosicchierà qualche game in più, e magari con il tempo chissà…
Comunque il lavoro da fare e con la massima urgenza è la radicale revisione del servizio. Vinci e Schiavone non sono più alte di Sara, e servono decentemente un 40 o 50 km più veloce. Sara deve smettere di fare quell’avvitamento mostruoso che le potrà anche causare problemi alla schiena a lungo andare, e stare più diritta impattando piatto o slice, e la velocità della prima verrà da sé provando e riprovando. Anche la seconda deve essere registrata per un kick meno lento e parabolico e più frustato: la Vinci ce lo ha, ad esempio, se lo faccia insegnare. Quando ha messo a posto questi dati gioca alla pari con tutte, e avremo ancora per un cinque anni una giocatrice competitiva agli alti livelli. Che ne dite?