Come sa bene chi guarda alla TV i programmi sportivi di ogni emittente, a ogni intervallo pubblicitario, più volte al giorno, ci tempestano con la pubblicità della Ford Fiesta: 125 euro al mese grazie agli Euroincentivi Ford. Uno che guida su una strada a mezza costa sul mare assolato manda un messaggio a Sara dicendole che la pensa e che gli manca. Il messaggio attraversa cieli a mari e approda in America, forse New York, dove questa Sara lo legge a gambe incrociate sul letto nella sua stanza, e sul suo volto si disegna appena accennato un sorriso di soddisfazione. Questa pubblicità è diventata asfissiante e fastidiosa, e io, non so voi, cambio subito canale, per constatare però che la stessa pubblicità viene data suppergiù con gli stessi ritmi orari sulle altre emittenti. Non ho bisogno di cambiare macchina, ma certo esiterei parecchio ad acquistare una Ford Fiesta.
Sennonché ho riflettuto che il testo in sé della pubblicità lo posso far mio pensando al rientro di Sara Errani dopo i mesi di squalifica. Sara mi è mancata, mi manca e mi mancherà in quanto ne sono stato acceso tifoso in questo ultimo quinquennio abbondante. Se qualcuno si vuol divertire digiti Sara Errani su questo Sito e appariranno decine e decine di post che ne seguono la carriera sin da quando lottava e perdeva in India con la Davenport in disarmo. Potrei mettere insieme un libriccino con questi post, una piccola biografia sportiva. Ma penso che non lo farò. Per prima cosa i fatti, però.
Ora, fino alla finale Pennetta-Vinci degli Us Open ho spesso sostenuto che Sara era la seconda giocatrice italiana, dopo la Schiavone, degli ultimi venti anni: ergo di sempre. Poi è venuta quella finale e la Pennetta si è infilata al secondo o anche al primo posto secondo i gusti. La Vinci per me sta al quarto. Sara merita il primo se si fa una media tra requisiti tennistici di base e risultati ottenuti. Dieci centimetri di altezza in più e un servizio più all’altezza le avrebbero permesso di raggiungere risultati anche più prestigiosi. Comunque sono stato il primo a dire, e già due-tre anni fa, che Sara era entrata in parabola discendente. Serena e altre testimoniano che si può giocare ad alti livelli anche al di sopra dei trent’anni, ma senza il dispendio fisico e l’usura mentale sovrumani di Sara. La mia idea è che Sara non potrà più competere agli alti livelli in singolo, ma che può fare tanto ancora nel doppio. Non si scopre naturalmente nulla, e il suo palmarés in doppio è arcinoto. Addirittura Sara potrebbe ritornare a far coppia con la Vinci che si ritirerà a mesi. Non so se la rottura è irrimediabile. Svariate giocatrici che abbandonano ci ripensano qualche tempo più tardi, e, consapevoli che nel singolo non sono più competitive, si dedicano al doppio. Penso naturalmente in primis alla Navratilova e alla Hingis.
I risultati di Sara dopo ottobre scorso sono stati dapprima scoraggianti. Anche solo due mesi lontano dalle gare si pagano, senza contare le ripercussioni psicologiche. Sennonché il torneo neozelandese ASB Classic della scorsa settimana a Auckland ci ha fatto gioiosamente intravedere una timida ripresa in singolo e ha registrato la ormai nota vittoria nel doppio in quel torneo. Nel main draw del singolo Sara, beneficiando di una wild card, ha in realtà perso al primo turno, ma portando al terzo Barbora Strykova, che ha vinto il primo e il terzo per 6-4 e perso il secondo 7-6. La Strykova è come noto una giocatrice ostica e, ad esser franchi, antipatica; è oggi, soprattutto, un osso duro per quasi tutte. Sara credo sia in vantaggio nei testa a testa ma in virtù di vittorie ottenute, e spesso sudatissime, nel suo periodo d’oro, quando lei era top 15 e la Strykova navigava attorno all’80 WTA. Venendo al doppio di Auckland, il risultato non è, d’accordo, probantissimo, ma è anche vero che Sara si è accoppiata con una giocatrice ormai matura, la ventinovenne Bibiane Schoofs olandese, che ha un ranking di doppio largamente superiore a quello, modesto (202), di singolo. Ignoro se le due faranno coppia agli Australian, dove Sara avrà una wild card a quanto pare, e se l’accoppiamento è stato casuale e di circostanza o le due hanno concordato di fare coppia stabile. Giochi Sara a Melbourne senza illudersi, e con un po’ di fortuna potrebbe ritrovarsi al terzo turno con una testa di serie alta, e, visto il match molto tirato con la Strykova, fare anche il colpaccio.