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Cocciaretto sul trono

by Franco Marucci

 

Foto R. Rizza

Foto R. Rizza

Seguono riflessioni e considerazioni sui ranking senior e junior di questa settimana che ci offrono molti spunti interessanti, accompagnate da altre notazioni che riguardano i tornei in corso, fra i quali, dalla nostra prospettiva giovanile, primeggiano ben tre Campionati individuali europei, under 14, 16 e 18. Tanta carne al fuoco dunque.

Alla luce di quanto sta accadendo pare che si sia vicini anzitutto a un inesorabile cambio della guardia nel femminile. Presto le senatrici saranno pensionate (Vinci, Errani, anche se non Giorgi) e il domani del nostro tennis women pare sia nelle mani anzitutto di Paolini e Trevisan. Tra breve le due e anche altre potrebbero legittimare la defenestrazione non solo per motivi anagrafici ma per meriti del campo. Le une scendono e le altre salgono. Ma ecco che dietro si affollano altre e numerose giocatrici, che sarebbe troppo lungo nominare e ingeneroso escludere magari per dimenticanza. Allo stato attuale Trevisan e Paolini sono però ricambi del tutto potenziali, va detto: anche se non c’è altro di pregiato all’orizzonte nell’immediato. Insomma ci vorrà del tempo per vederle competitive ai livelli alti: se poi…. Tutti sanno che è relativamente facile annusare e avvistare il 100 WTA, e anche mettere piede oltre, ma che fare partita con le top 50 è un altro paio di maniche. Le due nostre sono ora ragguardevolmente attestate niente di meno che al 135, Paolini, e 154, Trevisan. Paolini ci ha messo relativamente poco tempo, Trevisan una vita. Vanno ambedue felicitate perché hanno conquistato un posto nell’Ericsson di Bastad 225 mila in Svezia; dove però hanno constatato l’abisso che intercorre tra l’ITF e il WTA. Paolini nulla ha ovviamente potuto contro la Suárez Navarro, laddove Trevisan ha fatto partita quasi pari con la Golubic (6-4 6-3). Anche nel maschile una occhiata incauta ci farebbe supporre che tutto va a gonfie vele, ché abbiamo ben otto giocatori entro il 147 ( ma il primo è solo il 31): purtroppo tutti sono o trentenni o ben sopra ai trenta, e alcuni cavalli di ritorno (Giannessi). Ma ho certo ben presente Berrettini che senza clamori e senza farsi troppo notare è salito al 173 ed è l’omologo della Paolini, in quanto come lei era dei 96 fra i meno considerati e pronosticati da diciottenne.

La missione compiuta del mio titolo – passando al giovanile – è di Elisabetta Cocciaretto. Come al Tour de France, da dietro in classifica generale la Coccia è imperiosamente salita in poche tappe fino alla maglia gialla:  ovvero in pochi mesi e pochi tornei, da ben dietro, quasi 1500 se non ricordo male a gennaio, è ora al primo posto del ranking italiano, scalzando dalla poltrona la Pieri. Numero 53 contro 71. Vinto il torneo austriaco la Coccia si è subito portata con un volo speciale in Russia dove disputa i suoi Campionati under 16 per ora mettendo paura a tutte e cioè lasciando briciole alle avversarie incontrate. Bene là anche la Rossi che torna a fianco di Cocciaretto nel doppio, ormai collaudatissimo.

La situazione dei Campionati under in svolgimento è questa, cominciando dalla categoria di mezzo. In gara nell’under 16 solo le due girls, e già fuori i due nostri boys Vianello e Furlanetto. Ne avevamo di meglio da mandare, a cominciare da Musetti, ma ci sarà stata una ragione. Le politiche della Federazione circa le convocazioni sono imperscrutabili. Ogni nazione ne manda al massimo due a questi campionati. Nell’under 14 partiamo addirittura da favoriti o quasi con Pigato e Nardi che fanno per ora sfracelli, corroborati da Matilde, una delle tante Matilde, la Paoletti che ha anche lei ha superato due turni. Solo fuori è Tabacco.

Nell’under 18 in gara è Forti e fuori è Marson; nel femminile Pieri a testa alta, ma Tatiana parte sempre bene e magari le scarseggia la benzina nel prosieguo. L’altra portabandiera è la Piccinetti, e che Dio gliela mandi buona dopo un 2017 disastroso. Questo torneo si svolge in Svizzera, e schiera ai nastri partenza il fior fiore dell’under 18. Basti dire che la tds n. 1 è la Kostyuk, che poteva fare quasi l’under 14! Torneo tra parentesi massacrante, con tabellone da 128 senza qualificazioni. Comunque la buona notizia, cari lettori, è questa: che a questi Europei, in quanto Europei, non ci sono se Dio vuole asiatici, australiani, canadesi e americani!

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