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Musetti e Sacco avanti tutta a Salso

by Paolo Angella

Finalmente riesco a vedere un po’ di tennis dal vivo e posso documentare per i nostri lettori qualcosa visto direttamente dal campo e non dallo streaming televisivo oppure semplicemente commentando i risultati, come, prevedibilmente, siamo costretti a fare la maggior parte delle occasioni.

La mattina il tempo è incerto, minaccia pioggia, ma per fortuna in tarda mattinata, mentre parto per Salsomaggiore, il cielo inizia ad aprirsi e quindi le premesse per un bel pomeriggio di tennis ci sono tutte. Riesco ad arrivare al tennis club di Salso intorno alle 13.15, faccio in tempo a vedere solamente gli ultimi giochi di Fabrizio Andaloro che esce sconfitto dal tedesco Zima, dopo che l’italiano aveva illuso il numeroso pubblico presente vincendo il primo set al tiebreak, ma poi non ha avuto scampo, dovendo arrendersi per 6-1 6-2. Mi sposto rapidamente sul campo 2 e anche in questo caso riesco a vedere solo l’epilogo della sconfitta di Federica Rossi contro la talentuosa russa Taisya Pachkaleva, che vince con il punteggio di 7-6 6-3. Chi ha visto tutta la partita mi riferisce di una buona Rossi, soprattutto nel primo set che poteva tranquillamente portare a casa.

Intanto è uscito un bel sole caldo, che rende ancora più piacevole la giornata di tennis. Incontro e saluto la famiglia Musetti (papà, mamma e zii) al gran completo per tifare il figlio che sta per scendere in campo nella sua semifinale contro lo svizzero Von Der Schulenburg, il più giovane dei due fratelli. Prima di sedermi in tribuna per assistere al march di Musetti faccio in tempo anche a salutare una Federica Rossi molto imbronciata per la sconfitta, segno che lei stessa aveva capito che avrebbe potuto farcela, e una Federica Sacco, invece molto concentrata per la propria semifinale che partirà tra poco sul campo 2. Il campo 1 è l’unico con due tribunette ai due lati del campo, e sono praticamente piene di spettatori entrambe per il match di Musetti, che anche lo scorso anno (allora quasi all’inizio dell’attività ITF Junior under 18) aveva fatto benissimo, perdendo solo in finale da Tseng, finalista quest’anno agli Australian Open e numero 3 al mondo junior.

Pronti via e Lorenzo Musetti sembra essere super concentrato e non voler lasciare possibilità all’avversario. Subito 2-0 e poi 4-1 in pochi minuti. Intanto è iniziata anche la partita della Sacco opposta alla polacca Kubka, peccato per la contemporaneità. Vado a vedere un paio di giochi della Sacco, che pure lei ha iniziato benissimo e sembra avere la partita in assoluto controllo e poi torno nel campo 1 per seguire Musetti fino alla fine. Lo svizzero dal nome impronunciabile non gioca affatto male, ha un’ottima prima, che non sempre entra, ma quando entra fa molto male; è completo in tutti i fondamentali, ma, almeno a tratti, Musetti sembra di una categoria superiore e quasi tutti gli scambi tirati alla fine sono vinti dall’italiano.

Musetti è senza dubbio un giocatore molto completo, è migliorato tantissimo in tutti i fondamentali, nella mobilità sia di gambe che di braccia e anche nella gestione tattica della partita, visto che quasi tutti i giochi tirati e quindi i punti importanti li riesce a portare a casa. Di tutto questo bisogna dare merito al suo coach storico Simone Tartarini e, probabilmente, anche ai tecnici Fit che lo seguono per tre volte la settimana (quando si allena a casa) a Tirrenia e, evidentemente, concordano con il suo allenatore tempi e ritmi della preparazione.

Il primo set si chiude 6-2 per Musetti che fa vedere una grande varietà di colpi, smorzate, lob, rovesci in back, in slice, dritti lungolinea e incrociati, insomma questo ragazzo sa veramente fare di tutto. L’impressione è che il vincente lo cerchi soprattutto di dritto, ma senza essere un’ossessione, certamente anche il rovescio non è solo un colpo di approccio, ma sa anche essere spesso quello definitivo.

Il secondo set va avanti sulla falsariga del primo con il break iniziale che porta subito avanti Musetti 3-0,  poi lo svizzero non è più stato in grado di riprenderlo, nonostante non faccia errori clamorosi e abbia una palla comunque molto pesante e spesso profonda. Ma Musetti riesce sempre a giocare d’anticipo senza dover indietreggiare troppo dalla riga di fondo. Se proprio devo cercare qualche difetto di Lorenzo direi la seconda di servizio, sicuramente attaccabile da chi ha il coraggio di farlo. Tartarini e il resto dello staff hanno comunque lavorato bene anche sul servizio:  quando entra la prima fa male e si prepara bene il campo, con la seconda rischia di essere aggredito. Domani contro Zima dovrà cercare di mettere in campo più prime possibili altrimenti saranno dolori. Un’oretta e poco più di gioco e la pratica semifinale viene chiusa da Musetti con un duplice 6-2, deliziato anche da qualche finezza, come una demivolee molto bassa e altri colpi a rete ad altissima difficoltà.

Finito il match maschile, mi sposto molto velocemente sul campo 2, dove avevo lasciato Federica Sacco dominare l’incontro, tanto da aggiudicarsi il primo parziale per 6-1. Ma nel secondo set, appena iniziato, l’andamento della partita sembra essere cambiato, la polacca tira forte, evidentemente è riuscita ad aumentare la percentuale di vincenti e a ridurre gli errori e ora il match è molto equilibrato con le due ragazze che se la giocano punto a punto. Federica Sacco è una tennista completa, sa fare tutto bene, ma certo la pesantezza della palla non può essere quella di chi è alta venti centimetri più di lei e pesa venti chili in più, quindi gioca giustamente sull’anticipo, cerca di non fare errori e di far muovere più che può l’avversaria per indurla in errore. Sul 4-3 per la Kubka sembra che il secondo set sia destinato verso la vittoria della polacca, con la Sacco che appare un po’ stanca e commette qualche errore, ma al momento decisivo, come spesso ha saputo fare, Federica riesce a riordinare le idee, recuperare le forze e mette in fila tre giochi consecutivi con numerosi vincenti che la portano a far sua la semifinale per 6-1 6-4. Vittoria preziosissima anche in chiave Roland Garros Junior, perchè questi potrebbero essere i punti decisivi per l’ammissione alle qualificazioni del primo Slam Junior della sua carriera. Se vince domani non servirà nemmeno fare i conti, è dentro sicuramente.

A questo punto l’ordine di gioco prevede le finali dei due doppi sia maschile che femminile da giocarsi in contemporanea, ma, improvvisamente, il sole lascia il posto a nuvoloni minacciosi che in pochi minuti si trasformano in una pioggia torrenziale che costringono tutti, pubblico e gli otto doppisti appena entrati in campo a correre a coprirsi. Tutto sospeso, il doppi dovranno spostarsi al coperto al circolo vicino.

Decido di non andare a vedere e mi fermo un po’ di tempo a chiacchierare con la simpatica famiglia Musetti, che mi raccontano con molta serenità le loro vite cambiate per aiutare il proprio figlio a vivere il suo sogno, con mamma Sabrina (come forse tutte le mamme del mondo) più preoccupata per lo studio e la salute del figlio e papà Francesco che pensa di più allo sport. Di certo fanno i salti mortali per provare a seguire le partite del figlio in modo peraltro molto tranquillo, senza farsi notare e, anzi, anche oggi applaudendo più volte i colpi vincenti dell’avversario.

Sto per andare via dal circolo e incontro Federica Sacco a cui faccio ancora i miei complimenti per la vittoria di oggi e Federica Rossi che vedo finalmente sorridere rincuorata da una brava Antonella Serra Zanetti, che evidentemente le ha fatto capire che comunque è sulla strada giusto e sta tornendo la giocatrice in grado di impensierire tutte le avversarie della sua fascia di età.

Sta quasi smettendo di piovere ma i campi sono bagnatissimi, impossibile giocare qua oggi, domani pare che le finali si faranno in tutti i casi, se non piove al circolo di Salsomaggiore, in caso di pioggia al coperto nella vicina Cabriolo.

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