Home Copertina Lorenzo Musetti: “Che gioia vincere davanti ai propri tifosi”

Lorenzo Musetti: “Che gioia vincere davanti ai propri tifosi”

by Paolo Angella

Come certamente saprete grazie ai resoconti quotidiani del nostro direttore, Lorenzo Musetti ha appena vinto il “Città di Firenze”, torneo Junior di grado 2, confermando il ruolo di favorito che la testa di serie numero 1 gli aveva attribuito. Il suo è stato un percorso non certo agevole, ma sempre con la sensazione di non essere mai in pericolo di perdere qualche partita, avendo sempre vinto in due set, lasciandone uno solo in semifinale allo svizzero Von Der Schulenburg, con il quale si è preso la rivincita della sconfitta dello scorso anno nello stesso torneo. E Lorenzo si è preso anche la rivincita, in finale, con il tedesco Zima, che lo aveva battuto giusto una settimana fa, nel G1 croato, al terzo turno.

Con questa vittoria, Lorenzo uguaglia il suo best al numero 45 del ranking junior, una quota che dovrebbe consentirgli di partire nel main draw al Roland Garros, anche se ci sono ancora molti tornei che danno punti preziosi prima degli Slam.

Ho raggiunto Lorenzo Musetti al telefono per farmi raccontare le sensazioni provate a Firenze e per capire se pensa di essere sulla strada giusta per il proseguimento della stagione che lo dovrebbe annoverare tra i protagonisti assoluti del circuito junior mondiale.

Lorenzo, raccontaci come hai vissuto il torneo di Firenze?

“E’ stata una grande soddisfazione vincere davanti ai propri tifosi. C’erano presenti i miei genitori, tanti amici che erano venuti apposta per vedermi, visto che non abito lontano da Firenze. Hanno tutti fatto un gran tifo per me e questo è veramente una sensazione splendida che mi ha dato la carica giusta per avere quella piccola marcia in più che mi è servita nei momenti più difficili.”

Sei stato soddisfatto di come hai giocato?

“Sì, in linea di massima ho avuto la sensazione di aver giocato sempre piuttosto bene. Di solito valuto le mie prestazioni sui colpi in cui ho maggiore difficoltà, ad esempio il rovescio, e nell’ultimo torneo mi pare di essere riuscito a giocarlo bene, anche a trovare dei vincenti, certo è sempre meno risolutivo del dritto ma si sta vedendo il frutto del lavoro che stiamo facendo negli allenamenti. Anche il servizio non è stato male, a volte sono riuscito a chiudere il punto direttamente con la prima, però sono consapevole che ci sia molto ancora da lavorare su rovescio, servizio e su tanto altro. Del resto siamo solo a inizio stagione, ci sono tanti mesi di tennis davanti e non avrebbe senso essere al top della forma in questo momento.”

Hai stupito molti per la capacità di variare molto il gioco, giocando palle corte, slice e back, insomma è difficile prevedere come colpirai la palla in ogni punto. Credo che sia questo il tuo punto di forza?

“Il saper variare il gioco è una parte fondamentale del mio tennis, è una dote innata che ho sempre avuto fin da piccolo, ma non sempre è facile decidere in una frazione di secondo quale sia la scelta tattica e tecnica migliore, ma stiamo lavorando anche su questo con i miei tecnici. Ovvio che non basta solo questo ma bisogna anche lavorare sulla potenza e sulla forza fisica.”

Fra l’altro venivi da un periodo non brillantissimo con qualche sconfitta contro pronostico. Questa vittoria è un’importante iniezione di fiducia per te.

“Non dico che fossi demoralizzato nell’ultimo periodo perché ho sempre giocato serenamente e consapevole che le sconfitte ci possono sempre stare anche quando si è favoriti, ma in effetti avevo proprio bisogno di questa bella iniezione di fiducia, che a volte vale più dei punti che si ottengono.”

Ora punti dritto alle prove dello Slam junior…

“Credo che sia giusto essere ambiziosi e partire per cercare di arrivare più avanti possibile nelle prove più importanti per noi junior, quindi nello Slam. E’ chiaro che non sarà facile, ci sono tanti ragazzi molto forti, però ho intenzione di giocarmi tutte le partite con la speranza di arrivare in fondo. Il Roland Garros, su terra, in particolare credo che sia quello più adatto alle mie caratteristiche, quindi mi gioco subito la mia carta più pesante, speriamo che vada tutto bene.”

Per il proseguimento della stagione pensi di cimentarti anche in torneo pro o ti vuoi dedicare solo allo junior?

“Non abbiamo ancora definito completamente il programma stagionale con il mio maestro Simone Tartarini, ma credo che dopo gli Slam, in autunno ci sarà lo spazio per provare a cimentarmi in qualche torneo pro, magari da 25000 dollari per provare a capire quanto sia lontano dal quel livello.”

In molti siti stanno parlando di te come nuovo fenomeno del tennis italiano, senti un po’ di pressione oppure ti fa solo piacere tutta questa attenzione mediatica?

Mi fa indubbiamente piacere, però vivo la situazione molto serenamente, resto assolutamente con i piedi per terra, sono consapevole che se perdo qualche partita di fila non si parlerà più tanto di me, il mondo dello sport è questo. Io voglio continuare a lavorare con tutto il team che mi segue e con i tecnici federali, quando vado da loro, la sensazione è di essere nella strada giusta. Il tempo ci dirà se avremo fatto la scelta giusta.”

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