Era difficile in sede di pronostico, l’altro ieri, e sulla base delle entry lists, ipotizzare che quest’anno si ripeta l’en plein dello scorso anno al City of Florence: un en plein al quadrato, lo ricordo, perché ci aggiudicammo singolo e doppio femminile e singolo maschile, e appunto con l’ulteriore successo di prestigio della Bilardo finalista contro Tatiana Pieri. Difficilmente quest’anno una nostra vincerà il torneo, e ad ogni modo le nostre speranze sono affidate ora come ora principalmente a Giulia Peoni, che pare però obiettivamente partire contro pronostico contro la Tauson, e, se la battesse, contro la Molinaro, o anche la Frayman. Peoni che intanto fra poco deve superare la Falkner, e nel tennis nulla è mai detto, ma in bocca al lupo. Rispetto al “tutto esaurito” annunciato dal torneo, una defezione last minute in particolare è passata inosservata, anche se a Firenze più che altrove queste defezioni dell’ultima ora sono purtroppo abituali: due o tre le si constatano scorrendo la entry list del torneo, e fra queste assenti è Lisa Piccinetti, la nostra terza o quarta giocatrice junior, anche se è da tempo in un momento involutivo e i risultati stentano ad arrivare. I toscani soprattutto ne sono orfani. Naturalmente c’è una seconda italiana che potrebbe togliere le castagne dal fuoco ed è Federica Sacco: vista ieri ha fatto però un match un po’ timido, anonimo e incolore, e dovrà giocare con più spinta e più grinta se vorrà inserirsi nei quarti e oltre. In ogni caso o Sacco o Peoni eventualmente, perché se vincono l’ottavo si scontrano fra loro nei quarti. Nella metà bassa Traversi non parte battuta contro Petrenko, mentre più arduo è il compito di Isa di Russia (Tcherkes Zade) contro la stellina Frayman. Ho visto che le due dialogano fra loro in russo benché Isa sia cresciuta a formaggio parmigiano. Mi viene in mente anche la doppia nazionalità della Samsonova, ahimè altra vincitrice del torneo fiorentino che non esplode nelle Pro. Isa Zade che ora gioca più calma, non si arrabbia più se sbaglia un punto, va purtroppo meno a rete, e si è messa a tirare più piano e di controllo. Tanta dedizione al tennis per lei, e meno risultati delle speranze, a diciotto anni ormai compiuti. Come sapete ho tifato parecchio per lei sin da quando era quindicenne. Rimane da vedere cosa potrà fare Zantedeschi, ieri vittoriosa, contro Tauson, che ha il suo quarto d’ora di buio quasi in ogni match, ma è sempre capace di tornare dentro al match, e quando lo fa sono dolori.
Diversa e un po’ più rosea la situazione nel maschile, dove Musetti ha le carte in regola per alzare il trofeo. Fra poche ore ha Nardi, e come dicevo vinca il migliore. Sono due giocatori che mi sono cari e per cui tifo, e mi astengo dal pronostico. Mentre nelle girls i divari sono vistosi tra le giocatrici, e vi sono alcune che non vinceranno mai il torneo nemmeno morte, e molte altre che sono alla pari, più alcune altre fuori portata, nel maschile i valori, ormai lo sanno tutti, sono livellati. O Musetti o Nardi possono arrivare in semi dove avrebbero il terribile Von Schulenburg senior, Arnaboldi permettendo. Nella metà bassa non ho inquadrato bene Wenger svizzero (proprio non l’ho visto), laddove Zima vincitore di Arnaldi è sì un armadio ma rimane tutto sommato giocabile. Non ho monitorato tutti ma a me ha fatto buona impressione il 2000 Glinka estone, che tira fortissimo, ha un servizio al fulmicotone, gioca di pressione esasperata e ha un rovescio a una mano non solo bellissimo a vedersi ma anche spiccatamente offensivo. Naturalmente anch’io prendo spesso delle cantonate e un giocatore che ti colpisce in un match, e che convince contro un avversario che non fa testo (senza nulla togliere al bravo Andaloro, che comunque ha lottato con Glinka fino al terzo) può fare splash al turno successivo. Ma è ormai ora di partire per il circolo.