Home Senza categoria Coppa Porro Lambertenghi

Coppa Porro Lambertenghi

by Tommy Hemp

Si sono disputate oggi le finali dei campionati Italiani under 12, noti come coppa Lambertenghi, al TC Milano. Tra le ragazze, la prima finalista era Anna Paradisi, cat. 3.1 e TdS n. 1 del torneo, che ha dominato per tutta la settimana lasciando, fino alle finali, soltanto 7 giochi alle avversarie. L’altra finalista, anche lei cat. 3.1 e TdS n. 2 del torneo, era Benedetta Sensi; anche lei non aveva mai perso un set fino alla finale ma, in semifinale, ha tuttavia dovuto lottare per un set contro la Urgesi, che ha battuto per 7-5 6-1.

Ho visto circa un set e mezzo dell’incontro, che la Paradisi si è aggiudicata per 6-2 7-5. Il livello delle due ragazze era secondo me abbastanza simile, e così anche il gioco da loro espresso. Anche nel primo set, nonostante il punteggio, vi è stato equilibrio, tanto che molti games sono terminati ai vantaggi. Nel secondo set la Sensi era in vantaggio 5-2 (o 5-3, non ricordo) ma non è riuscita a chiudere l’incontro. La Paradisi, molto alta per la sua età, era leggermente più potente dell’avversaria e forse ciò le ha permesso di portare a casa l’incontro; la Sensi invece ha espresso un gioco un poco più vario, abbondando, in particolare, in palle corte, un colpo che certamente la ragazza ha. Come accade spesso o sempre nei tornei di bambine (perché in effetti di bambine stiamo parlando), colpi che sarebbero dovuti essere dei vincenti non lo erano per naturale carenza di potenza; in compenso la rapidità sul campo alle piccole non mancava, per cui l’incontro è stato tutto caratterizzato da lunghi scambi e quasi-vincenti che però venivano recuperati dalla giocatrice in difesa alzando molto la traiettoria, cosicchè lo scambio ricominciava da 0 (infatti, tanto più era impossibile per le due chiudere il punto a fronte di una palla alta e lunga, che spesso finiva pure per scavalcare l’avversaria e la costringeva a giocare a sua volta un carico alto). Tutto ciò ha reso l’incontro abbastanza interminabile, ma anche piacevole, perché di belle cose se ne sono viste da ambo le parti; e ripetutamente, visto che per entrambe era difficile trovare la chiusura.

Provare ad emettere un qualsiasi tipo di giudizio sul futuro di queste due ragazze per me è impossibile: forti lo sono già e lo diventeranno certo di più se continueranno a giocare; che diventino, poi, molto forti, fenomeni o Steffi Graf, lascio il giudizio ad altri più esperti.

Peraltro, la stessa finale si è riproposta nel doppio, con la Sensi che, in coppia con la Urgesi, si è ritrovata di fronte la Paradisi, che giocava in coppia con Yaima Perez Vilson. Hanno vinto Sensi e Urgesi per 7-5 2-6 10-8

Caso strano, mi sono anche fermato a vedere un set della finale maschile, giocata tra il giocatore di casa Federico Vita, cat. 3.4 e TdS n. 5 del torneo e Mattia Salvatore, anche lui cat. 3.4 e TdS n. 7. Nel corso del torneo Vita ha perso un solo set per arrivare alla finale, Salvatore neanche uno. In entrambi i casi, tuttavia, il cammino dei ragazzi non è stato semplice come quello delle ragazze. L’incontro è stato vinto da Vita per 7-6 6-4 ed è stato ovviamente equilibrato, ma abbastanza diverso da quello precedente. Vita infatti gioca un tennis più aggressivo di quello dell’avversario, che pare di natura nettamente più regolarista. Vita, ovviamente, data anche l’età, sbaglia anche molto di più. I colpi più belli sono quasi tutti giocati di dritto da Vita che, specie sulla seconda dell’avversario, riusciva di sovente a chiudere il punto direttamente in risposta ed ha proposto, sempre di dritto, bellissime accelerazioni. Anche di rovescio il ragazzino comunque colpisce benissimo, sfoggiando un bellissimo swing (me ne sono accorto più che altro riguardando le foto, che ho ancora da scaricare). Tutto sommato, Vita ha meritato di vincere, in quanto ha in effetti espresso il tennis più propositivo. Vale comunque, sia per Vita che per Salvatore, il discorso fatto sopra con riferimento alle ragazze: mi astengo da qualsiasi giudizio sul loro futuro.

Nella finale di doppio maschile Garbero e Callerio hanno avuto facilmente ragione (6-3 6-2) su Di Michele e Sorbino.

Vi potrebbe interessare anche

Leave a Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.