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Amarcord Giulia Pairone

by Franco Marucci

Il torneo di Maribor 15 mila Itf Pro ha sorprendentemente riproposto all’attenzione, ai nastri di partenza, Giulia Pairone, dopo anni di sostanziale inattività agonistica di cui non so minimamente le ragioni: e da qui comincio questo post di panoramica di metà settimana. Pairone ha superato tre turni di quali non direi troppo difficili, ma insomma era una specie di rodaggio; poi ieri ha superato il primo turno del main draw in un match esso pure non tremendo, contro tale Curovic serba ora 646 del ranking ma anni fa anche più avanti. Domani avrà una cliente difficile e cioè Kaja Juvan che gioca in casa e cerca riscatto dopo prestazioni recenti un po’ opache per non dire peggio. Un match che sarà seguito con apprensione, se non con una certa tremarella, da parte di un noto estimatore della slovena. Comunque vada un rientro promettente, senza farsi troppe illusioni che sia l’inizio di una scalata vertiginosa alle alte sfere. Ma mai dire mai: Pairone ha solo in fondo 21 anni. Magari più avanti salutero’ anche il rientro di un’altra giocatrice a me cara, Beatrice Torelli.

Mi sono deciso a scrivere soprattutto per fare un amarcord dedicato alla Pairone. Ho tifato per lei come junior tra il 2012 e il 2014 e i post relativi ai suoi match toscani sono ancora qui leggibili. Pareva non solo a me che fosse la più promettente di quel gruppo di sei-sette ragazze che io e altri chiamavamo le reginette del 96. Pairone mi si rivelò credo nel 2012, o forse sbaglio l’anno, quando nel campo 2 di Prato batté da quattordicenne Sara Eccel, a sua volta all’epoca quotatissima. Altro ricordo ancora vivo il match perso, e ahimè nettamente, contro Fiona Ferro a Firenze campo 4, forse 2013. Giulia finì il match in lacrime, perché le si poteva aprire la strada alla finale: una finale che fu per la cronaca Ferro contro Konjuh. Per vari motivi quel gruppetto di promesse si squagliò gradualmente ma inesorabilmente. Una di quel gruppo era Francesca Gariglio, la più dotata fisicamente. Sparita nel nulla. Venne poi fuori ed esplose facendo credere grandi cose Beatrice Lombardo; poi Deborah Chiesa, poi Georgia Brescia. Le ultime due sono in trincea e ne stiamo tutti seguendo l’evoluzione, ma come si è spesso detto è Jasmine Paolini, di quella nidiata, che sta facendo meglio di tutte…

Tornando coi piedi per terra Paolini, recente ed entusiasmante vincitrice a Marsiglia, approdata forse troppo presto sull’erba di Manchester 100 mila, le ha prese al primo turno da un’altra non erbivora, la Blinkova: è stata in parole più povere travolta. Nella consueta rosa dei tornei ITF in corso, una quindicina di vario taglio, altre italiane sono impegnate, e come dicevo una settimana ci va bene e un’altra meno, e si piomba facilmente dalle stelle alle stalle. Nessun risultato è fuori della norma. E allora diamo un’occhiata al panorama Under 18 e infine all’Avvenire.

Il torneo junior principale della settimana è il tedesco Grade 1 di Offenbach, dove le cose stanno andando tutto sommato benino. A riposo Musetti e i tre dell’Ave Maria, cioè Frinzi, Forti e Jannaccone, il valoroso Marson ha fatto il suo dovere superando un turno e poi cedendo a Moeller, forte tedesco coetaneo. Monica Cappelletti, fresca vincitrice in Polonia, è invece, delle tre femmine iscritte (Pieri e Bilardo ferme, la prima forse si sta leccando le ferite), già fuori. Buone, ottime note da Rossi e Cocciaretto. La prima credo si stia orientando su una programmazione più blanda: non ha ancora il fisico leggero e resistente per fare tornei a raffica. I benefici si vedono perché ha per ora superato due turni, il secondo di oggi contro la Burel, che è entro le prime 100 del ranking. Cocciaretto da parte sua ha una continuità invidiabile e viaggia da mesi su ritmi altissimi: solo tre mesi fa era 1000 circa in classifica e ha fatto un salto di 900 posti. Piccinetti dopo una timida ripresa è purtroppo rientrata in crisi.

All’Avvenire si dimostra che il torneo girls vale comodamente  un Grade 3 under 18. Basti dire che vi sono note 2002, anche senza tirare in ballo la Osuigwe, che potrebbero giocarlo, anzi avrebbero avuto un anno di anticipo. Credevo come molti che avremmo potuto ottenere un risultato globale migliore. La caduta più dolorosa e prematura è di Sacco, seguita da Mariani e Biagianti. Tedesco già vincitrice recente di un Grade 5 oggi ha lottato fino al terzo perso, però, per 6-0. È comunque una rivelazione e andrà seguita. Rimane in gara Pigato, la sola Pigato, che ho l’idea giocherà domani una finale anticipata contro la francese Monnet. Nel maschile tre dei nostri sono ancora in gara e mentre Rottoli è uscito con troppa facilità si segnalano Maggioli, finalista polacco battuto da Musetti, e soprattutto Malgaroli, che dopo un inizio incerto ha lasciato pochi giochi per strada sino a oggi. Ed è un 2002.

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