
Foto Pierocamel
È tempo che io sveli i nomi dei vincitori che avevo messo in una busta domenica scorsa 9 aprile, come scrissi nel post di presentazione del torneo quel giorno. Ebbene sì, la mia vincitrice pronosticata del torneo femminile era proprio Tatiana Pieri. Ma ammetto di aver anche indicato Mattia Frinzi come vincitore di quello maschile. In realtà Frinzi avrebbe lui pure vinto il torneo o avrebbe comunque disputato la finale con Forti se non avesse incocciato in un Musetti in giornata di grazia e lui stesso, Frinzi, non avesse giocato quel match sotto tono. Un Frinzi ai suoi migliori livelli avrebbe battuto gli stessi avversari di Musetti e anche il Von der Schulenburg vincitore di Musetti due incontri fa.
Ma chiudiamo questa premessa oziosa e dedichiamoci alla cronaca delle due finali, la prima delle quali disputata sotto un sole mai così cocente, sebbene poi due ore dopo grossi nuvoloni avrebbero minacciato un temporale. Io avevo indicato Bilardo favorita perché prima di questa finale aveva stritolato ogni avversaria con stupefacente autorità; ma sapevo e mi figuravo che la musica sarebbe cambiata in finale contro una Pieri che come spesso detto ha un leggendario gioco di difesa teoricamente capace di limitare notevolmente i danni inferti dal dirittone carico di spin della Bilardo, che tanto è stato devastante nei giorni scorsi. Vale la pena ricordare che l’unico precedente in tornei ITF junior fra le due giocatrici era proprio il torneo fiorentino del 2015, match vinto dalla Pieri 7-6 6-4. Ma le due giocatrici si sono incontrate una dozzina di volte in tornei nazionali sin dall’under 12 in avanti. Pieri in questi testa a testa è largamente in vantaggio sulla Bilardo, ma una o due volte Bilardo l’ha fatta secca.
In sede di prepartita io vedevo appunto Bilardo agire con il diritto per spingere fuori campo Pieri e chiudere con il primo o secondo approccio; questa strategia poteva e doveva venire attuata nei games di servizio sfruttando la sua prima molto tesa e potente. La Pieri dal canto suo poteva rispondere cercando il palleggio lungo ed estenuante soprattutto orientato sul rovescio della Bilardo, il suo colpo più incerto e meno incisivo. La Bilardo era obbligata a tenere lo scambio il più breve possibile e la Pieri il più lungo possibile, sapendo che la Bilardo è meno mobile e più fallosa quando lo scambio dura a lungo.
In effetti è stato proprio così, e a inizio match Federica ha appunto fatto gara di forza cercando di spostare sugli angoli Tatiana, di chiudere con il diritto profondo e arrotato, e di usare la smorzata quando Tatiana era metri oltre la riga di fondo. La bontà di una strategia si misura sulle percentuali e dopo poco Bilardo si trovava 3-0 contro. Il diritto cioè andava più spesso fuori misura anziché procurare il punto, e anche le smorzate non davano il risultato sperato. Come pure ogni qual volta Pieri accorciava Bilardo entrava e chiudeva, ma cio’ era più raro e occasionale. Il set aveva poca storia in verità, procedeva a senso unico, e Pieri, attentissima e concentrata, finiva per chiudere tutte le strade perché acchiappava a Bilardo tutte le smorzate, operava un gran gioco di difesa e si concedeva anche qualche chiusura. Un solo piccolo sussulto si è avuto quando Pieri, ormai issata a 5-1, si è vista annullare due setpoints e si è fatta rimontare fino a 5-3 dando quasi l’impressione di non sapere e non voler chiudere il set. Bilardo capiva che il suo colpo peggiore, il rovescio, poteva diventare l’asso nella manica, e lo giocava floscio e alto sul rovescio della Pieri come ad invitarla a cercare una chiusura, che essendo morbida e lenta apriva tutto l’angolo opposto per la ribattuta. Aggiudicatasi la Pieri il set per 6-3, nel secondo Bilardo dava presto l’impressione di essere fuori partita. Epperò sul 3-1 Pieri, Tatiana si lasciava sfuggire varie volte l’occasione di portarsi a 4-1 per chiudere il match. Cosicché Bilardo risaliva a 3-2 avendo addirittura ben tre palle del 3 pari per riaprire il match. Tutte e tre annullate, e anzi Pieri guadagna miracolosamente il gioco e si porta 4-2. È poi Pieri che ha paura di vincere e si fa rosicchiare due giochi sul 5-2, ma chiude 6-4 il set trasformando il secondo di 2 matchpoint. Domani esaminerò meglio in un post di bilancio questa vittoria: che è la prima in carriera per Tatiana in tornei Grade 2 (o forse ogni grado). Onori anche a Bilardo che ha preso la sconfitta sportivamente e applaude sorridente la sua amica e compagna di doppio. Tatiana appunto fa en plein e ha vinto singolo e doppio.
Forti ha battuto come da pronostico Von der Schulenburg per 6-4 6-2 nella finale maschile. Lo svizzero è apparso prevedibilmente, dopo otto match consecutivi tra quali e main draw, meno brillante, meno preciso, e più affaticato: meno svizzero in una parola. Per contro Forti ha giocato con sommo giudizio, cercando di limitare i gratuiti, di controllare i colpi, di non lamentarsi troppo e di non monologare. Servizi non sempre tenuti nel primo set ma equilibrio sino a 4 pari quando Forti riesce ad avvantaggiarsi e a conquistare il set. Ancora più scarico è Von nel secondo, quando Forti sul 2 pari si invola e mette a segno quattro giochi consecutivi. Anche su questo match attendetevi un’analisi complessiva domani.