Sotto il sole? Sì perché da noi si è sotto zero ma in Australia fa un caldo notoriamente torrido in questo momento dell’anno… Comunque la prendo alla larga prima di arrivare a commentare il Torneo Junior Grade 1 in svolgimento a Victoria in Australia. Dico, i mesi che vanno da fine agosto, US Open, a metà gennaio, sono di seminagione ogni anno, per Pro e a maggior ragione junior. Tutti stanno coperti nei loro circoli, sotto gli occhi di maestri, allenatori e entourage vario per attendere per così dire agli esami di riparazione. Si cerca cioè di mettere a fuoco cosa è andato storto in stagione, di colmare le lacune e migliorare i colpi deficitari, elaborare nuovi schemi e strategie, irrobustire il fisico e rodare meglio la tenuta atletica. La curiosità degli addetti e tifosi a metà gennaio è di vedere dove ha portato questa specie di salto in lungo, cioè quali le risultanze di questo lavoro “oscuro” durato quattro mesi, periodo quasi assolutamente in bianco perché l’attività agonista cessa pressoché del tutto.
Io studio come sempre lo junior, e questo è un anno che vede i colori italiani piuttosto in regresso e in crisi, sia nei Pro che fra i giovani. Seppi va verso il ritiro o il declino, come Lorenzi, e Fognini dovrà fare il babbo; da dietro c’è una truppa discreta di ventenni ma si è già visto che faticano quasi tutti e sono usciti in massa alle quali AO. Vanni e Fabbiano mi paiono delle curiosità. Se si vede la classifica delle donne Errani precipita, Giorgi idem, Vinci arranca. Qui davvero il ricambio latita.
Nello junior stiamo male perché perdiamo per età pedine essenziali e validissime, e i rimpiazzi non sono sulla carta all’altezza. Nel maschile escono Caruana, Dalla Valle e Guerrieri e altri, e più deboli di loro sono i quattro migliori attuali, capeggiati da Frinzi che è solo 75 del ranking. Il quarto è Ramazzotti, ma è 214, e soprattutto è fermo come valori a due anni fa. Dietro il vuoto. Ma fatto raro per il maschile, a differenza del femminile, abbiamo due 2002 in classifica, Musetti e Rottoli, già 558 e 740, il che fa ben sperare come più volte detto. Ma acqua in bocca.
Peggio ancora stiamo nelle Girls, dove perdiamo due pedine fondamentali e vincenti come Stefanini e Samsonova, soprattutto ma non solo. Qui il range delle prime 4 è migliore, 38-99. Bene è che la quarta nel ranking sia Piccinetti, giocatrice al penultimo anno junior e di rara tenacia, che difficilmente perde dalle peggiori e ha già mostrato competitività anche entro le top 50. In ascesa, dunque, e nessuno si meraviglierà se tra poco sarà lei la reginetta under nazionale. Delle quattro le senatrici diventano Pieri e Bilardo, ormai avviate verso i 18 anni. Situazione delicata la loro: molte coetanee straniere sono più avanti, e da dietro si fanno sotto in guisa di assedio le agguerrite 2000 e oltre. Le due avranno cinque-sei mesi per chiudere carriera junior e cercare di vincere non dico un Grade 1 o A, cosa mi pare impossibile, ma almeno un Grade 2. Sono ancora a secco. Anche qui uno spiraglio di luce viene da giovani e giovanissime come Sacco, Delai e soprattutto Pigato; quest’ultima ha fatto bene in America Orange Bowl under 14 dove ha perso solo e non male dall’assatanata colored inglese poi semifinalista.
Comunque guai a sentenziare alcunché, la stagione è appena iniziata. Ma intanto Bilardo e Pieri hanno perso, Bilardo al I turno dalla Naito nettamente e Pieri lottando, ma appunto anche lei perdendo, da una peggio classificata (111 di ranking, e non tds). Bene intanto, dicevo, Piccinetti che ha esordito estromettendo la tds n. 15 e avrà la USA Black, sulla carta non impossibile ma vincitrice a sorpresissima della plurivittoriosa Masarova.
Per ora nessun segno di vita dai Boys, dove i 3 impegnati perdono tutti al I turno in due set variamente tirati. Ma vedremo meglio tra due settimane.