Il punto centrale di questo post – così lungo dopo un lungo mio silenzio – riguarda il fatto che tra circa trenta giorni una certa massa di nostri giocatori e giocatrici della classe 1998 varcherà il… Rubicone tennistico: niente più tornei ITF junior, inizierà la carriera che conta; sebbene molti e molte abbiano già assaggiato l’ITF Pro Circuit e fatto anche discretamente, per quanto nessun italiano normalmente disponga di quello sprint che permette a giocatori e giocatrici dell’est e del nord, soprattutto, escalations immediate di centinaia di posti. La precocità tennistica non è nel nostro DNA.
Nel maschile abbandonano per esempio la categoria, è tutto dire, i primi quattro attuali del nostro ranking junior, dei quali Liam Caruana si trova attestato prestigiosamente al n. 22 essendo partito assai mimetizzato da dietro a inizio anno, e anche sulle prime con passaporto USA. Tutti e quattro possono con juicio e pazienza lanciarsi nel successivo agone, e chi può soprattutto far bene a lunga gittata è a mio avviso Dalla Valle. Altri attesi sono Prevosto, Berrettini Jacopo, Summaria e Ciurletti; molti altri che tralascio avranno cammino in salita. In genere bisogna mettere in conto due o tre anni di attesa per vedere il risultato di un lavoro proverbialmente “oscuro”, e prepararsi a un periodo piuttosto lungo di apnea: e ahimè può succedere che da questa apnea il giocatore non più risalga e si metta a stazionare in una specie di palude, per poi trovarsi a trent’anni senza avere cavato un ragno dal buco e avendo fatto una carriera più modesta delle aspettative. Prendo per esempio il caso di Matteo Berrettini, che ha la stessa età di Quinzi ma era ritenuto assai inferiore per quanto promettente due o tre anni fa: oggi è forse il ventenne (1996) da tenere maggiormente d’occhio, certo anche sulla base dei risultati di Andria dove, favorito dalla superficie veloce, ha messo sotto un giocatore di tutto rispetto sebbene ormai ossidato come Chiudinelli, servendo la bellezza di 24 aces (e, leggo, è in semifinale avendo sconfitto un ex mostro sacro come Robredo). Berrettini è molto alto, a Firenze due anni fa non aveva grandissimi fondamentali, ma la potenza e l’efficacia del servizio erano già assodate.
Nel femminile il quartetto delle migliori 98 è formato da Samsonova, Stefanini, Zerulo e Bronzetti. Ho più volte detto che il tennis più smagliante e di alta qualità ce lo ha la Samsonova tra le 98, la quale al momento ha già all’attivo due centri nei tornei 10 mila Pro, il secondo una settimana fa a Solarino; e a sorpresa perché la stagione di Ludmilla è stata di alti, qualcuno, e di bassi, soprattutto. A riprova la nostra ha vinto e stravinto nel primo torneo di Solarino e poi è uscita subito, nel secondo e consecutivo siciliano, per mano della Spiteri, il che ci stava, ma con punteggio un po’ penalizzante. Ormai lo sanno tutti che la Samsonova può giocare benissimo a sprazzi in un incontro e anche un certo numero di match in un torneo, e che il suo tallone di Achille è pero’ la continuità; più gravemente getta alle ortiche match vinti o alla sua portata e spesso inspiegabilmente non riesce a tenere palla come si suol dire: vuole chiudere il punto subito e sempre troppo presto. Un Frankenstein vorrebbe montare sul suo splendido fisico la testa della Bronzetti o della Stefanini, che di mezzi tennistici ne hanno di meno, ma raramente perdono dalle più deboli. Le due sono giocatrici più o meno uguali, molto tattiche e coriacee.
Sul fronte del tennis adulto un giochetto molto semplice ci permetterebbe di dire che la situazione del nostro tennis ai vertici è in caduta verticale: basta cioè confrontare il ranking attuale dei primi dieci giocatori e giocatrici con quello che avevano a dicembre 2015. Maschi: Volandri è un ex giocatore, Bolelli ormai perduto, Lorenzi salito ma fatalmente si spegnerà, Fognini soprattutto è arretrato di una ventina di posizioni (e comincia ad avere trent’anni), e di molte di più Seppi. Vero: dietro si agitano e scalpitano baldi giovani ma sarà arduo superare la soglia del 100 ATP. Si può salire ma subito scendere; comunque ben vengano i Gaio, i Napolitano, i Donati e i Giannessi, gli ultimi due e soprattutto il primo già tempo fa salutati come promesse. Fabbiano, Sonego, Caruso, Giustino, Cecchinato? C’è da credere in questi?
Anche peggio le cose nel femminile, dove Schiavone è prossima ad appendere la racchetta al chiodo, la Pennetta lo ha già fatto, la Vinci persino potrebbe farlo, e la Giorgi è scesa dall’anno scorso di circa 50 posizioni. Rimane la Errani per carta di identità, ma ormai regge l’anima con i denti. In compenso, dietro qualche timido segno si vede, e giustamente si magnificano i successi occasionali, sia pure sempre minori, delle tre over 20 Trevisan, Pieri e Paolini: prima o poi esordiranno in Fed Cup. Comunque il gap che si scava tra queste e il resto è enorme, non tanto in termini di classifica ma di gioco, e un torneo 10 mila Pro, dove qualcuna delle altre nostre fatica a fare bella figura, non vale – sic – un Grade 2 ITF junior. Questo non significa sminuire le belle prove recenti di Maria Masini, un gradito ritorno, di Spiteri, di Marchetti, altrettanto gradita, e di Matteucci (anche lei oggi vincitrice del secondo di Solarino). Però sono anche al palo al momento Bianca Turati e Burnett.
Postilla ultima: si entra fra poco in fase Orange Bowl, e dovremo seguire nell’under 14 Lisa Pigato come minimo, e se partecipano Musetti e Rottoli. Musetti lotta già con i 2000 in Europa, spesso la spunta, ed è largamente il migliore del suo millesimo in Italia. Questo è davvero un segno incoraggiante.
2 comments
L’orange bowl ha una buonissima acceptance list, degna di uno slam. Nessuna sorpresa. Non indimenticabile perche’ non vi e’ alcuna top 10 (pareva giocasse anasimova ma non e’ cosi’) ma neanche male e’ l’acceptance list dell’eddie herr che e’ il grade1 che parte la settimana prossima e si avvantaggia della luce riflessa dell’orange bowl fungendo da preparazione (anche eddie herr si gioca a maiami). ci sono 3 giocatrici tra le 20 (tra cui una bellissima slovena tds n, 2) ma soprattutto c’e’ Marta Kostyuc (lo spelling forse e’ sbagliato, ma scrivo dal telefono e se controllo perdo il messaggio). Questa e’ del 2002, ha 14 anni ed e’ 42 itf. Ripeto: questa e’ 2002, ha 14 anni (preciso fatti da neanche tanto, a giugno) ed e’ 42 itf. Per me e’ lei la favorita del torneo, e sono curioso di vedere che combina tra eddie herr e orange bawl e vedere se gia’ entra tra le prime 30.
P.s. Quando si legge della Kostuyc bisogna anche ridimensionare certe vittorie di prestigio tipo quella della ottima sacco al master u14: ecco dove sono le u14 forti… gia’ nelle prime 50. Vabbe’, questa pero’ potrebbe essere veramente, ma veramente forte.
Eddie Herr: il torneo maschile e’ piu’ ricco di quello femminile, vedendo la partecipazione di 4 top 20 (tra cui kecmanovic) e molti top 40. Pero’ a me interessano le femminucce, e quindi: kostyuc bate 6-2 6-1 una qualificata. Per la serie chi ben comincia. Perde molto bene la quasi nostra Pellicano contro un’americana 57 ITF: 6-4 al terzo. E’ gia’ 110a nel ranking under 18 e si deduce dal risultato che possa gia’ giocare alla pari con giocatrici attorno alla 50a posizione.
Wang, TDS n. 1 vince 6-4 6-3 contro una qualificata; Juvan TDS n. 2 vince 6-4 6-0 anche lei contro una qualificata. Uniche sorprese della giornata: perde molto male Melanie Helgo, 6-2 6-1 contro contro una certa Rodriguez Benito che vanta a 16 anni un BR di 205 e la Naito (25) in 3 set dalla Ewing (325), liberando quindi la parte bassa del tabellone. Prima partita veramente interessante, se i pronostici venissero rispettati, potrebbe essere Wang (11) – Kostyuk (42-predestinata) fra due turni.