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Godiamoci intanto questa semifinale

by Franco Marucci

ParmentierDomenica scorsa ho glissato, nel mio post, sui risultati della Lambertenghi: volutamente, e per due ragioni. I vincitori e tutti i partecipanti mi sono largamente sconosciuti, solo un po’ meno la vincitrice; e comunque parlarne, anche e soprattutto per sottolinearne i meriti e misurarne il tasso di “promettenza”, per usare un brutto neologismo, avrebbe contraddetto le mie deontologie, là in quel post messe in chiaro. Meglio ibernare i più bravi per due o tre anni e aspettarli sui 14/15 e poi cominciare a parlarne.

La seconda ragione del silenzio è che da fonti private lo spettacolo, ma negativo, lo hanno dato i genitori, azzannandosi vicendevolmente come, da manuale, se fossero stati loro in campo: sospetti, retroscena, sceneggiate…. Anch’io, genitore di giocatore, lo sono stato, e mio figlio ha partecipato alla Lambertenghi nell’anno in cui c’erano, per dirne due o tre, Starace e Aldi, Lorenzi e Volandri, il quale ultimo non era all’epoca molto pronosticato e le prendeva comodo in Italia da sette o otto coetanei o anche più. Voglio dire che di veleni tennistici me ne intendo. A colpi di servizi messi su Facebook si è poi avuto un fitto botta e risposta degli entourages degli e soprattutto delle Under 14.

Ma appunto ormai mettiamo il cuore in pace e una pietra sopra e passiamo ad altro: e dunque al tema evocato dal titolo. Che mi è venuto alla luce del 100 mila dollari femminile di Biarritz, località francese sulla costa meridionale dell’Atlantico scelta tempo fa da Éric Rohmer per un suo bellissimo film, Le Rayon vert.

La premessa e l’antefatto sono che mi sono frugato la memoria per trovare, essendo ormai l’anno tennistico al tramonto, tutto quel che di buono hanno fatto le nostre girls nel senior. Io di grandi risultati non ne trovo, forse ho la memoria corta o un’amnesia. In Fed Cup siamo usciti (sono uscite) abbastanza squallidamente; la Giorgi è arretrata di quasi 40/50 posizioni ed è stata un’annata in sordina e in regresso; la Vinci ha “tenuto” in virtù di San Pietroburgo, ma ha collezionato anche varie magre in tutto l’anno e a volte è stata anche inguardabile. Errani? Anche lei in calo vistoso, benché sia andata a segno a Dubai. Taccio di Knapp e Schiavone.

Ecco perché la semifinale raggiunta dalla Trevisan a Biarritz è un exploit, forse per ora l’exploit delle ragazze nel 2016. Appunto un 100 mila non è una bazzecola, e anche solo questa semi farà fare un balzo di quelli lunghi lunghi alla nostra. Lo ammetto e ne sono contento: le belle notizie, che sono poche ai vertici, vengono da vari mesi da un terzetto di giovani che di qui a dicembre si giocheranno di sicuro la sesta e forse anche la quinta piazza del ranking nazionale: nell’ordine Pieri Jessica, Paolini e Trevisan. La Pieri è attestata questa settimana al 264 ed è la più avanti; la Paolini è al 280, e la Trevisan, che ha perso tempo ed è stata ferma in primavera, è al 388. Ma sarà una bella, entusiasmante gara ad inseguimento. Che non può che fare bene al nostro tennis.

In due parole questo torneo della Trevisan, che mal che vada oggi, sarà stato comunque trionfale: supera le quali già difficili e va in main draw, dove si catapulta in semi superando prima, in un rischiosissimo e risicato tiebreak, la Cindy Burger, poi in due set al limite la Saez Larra, e infine Pauline Parmentier. A quanto sembra, o appare da fuori, questo è il capolavoro di Martina: l’exploit non è solo per il fatto di arrivare in semi in un 100 mila, quanto di aver battuto la n. 68 del mondo (68, non avete capito male), e giocatrice tutt’altro che in disarmo, e con un chiaro e anzi schiacciante 6-4 6-1. Incrociamo le dita: scrivo come sempre prima e non dopo, e la semi inizia tra poco.

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2 comments

Luca 17 Settembre 2016 - 17:20

Specifichi quale Trevisan, perché non si possa pensare alla “super promettente ” nonché come dichiara il suo maestro “nuova Garbin”, Federica Trevisan del 2002 ! Sorridiamo per fare una cortesia ma …che ambientino e che umiltà ahahaha

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Franco Marucci 17 Settembre 2016 - 17:30

Grazie del commento. Beh certo, la tua è una boutade; ma era ovvio che parlavo di Martina. La Trevisan 2002 la conosco solo per certi risultati; invero prende di solito 6-0 6-1 o poco più dalle due o tre migliori coetanee per il momento; ma non posso pronunciarmi per non averla mai vista all’opera. Mentre sono il primo ad augurarmi che diventi una seconda Garbin, nessuno è più contrario di me a certe affermazioni fatte troppo precocemente, di tipo super iperbolico, e non solo stonate, ma anche dannosissime, e poi quasi sempre smentite dai fatti, per pompare giocatori e giocatrici… Il mondo under a mio avviso si deve dare una bella calmata.

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