È di poche ore fa la notizia che rimbalza dal sito ITF live scores: i due tornei, romeno e triestino, sono in corso, ma essendo in finale due nostre è appunto matematico che italiana sarà la vincitrice. Ciò a sette giorni dalla vittoria in un torneo 25 mila, Bagnatica, di Martina Trevisan.
Prima i fatti: Mamaia, Romania, Paolini regola 6-2 al terzo la Dinu, tds n. 2 (l’ultima a destra nella foto), e la Pieri senior passeggia contro la Ianchuk ucraina, avendo perso solo un set nel torneo. Dei due match e delle due finali raggiunte, il risultato di spicco è della Paolini, che batte in casa sua una giocatrice anche più forte di lei sulla carta, avendo ieri come si è detto piegato la Ferro, altra più forte stando alla classifica. Si tratta di un exploit di entrambe perché appunto compiuto respingendo un vero e proprio assedio circolare delle romene stesse, che hanno colonizzato il torneo, come del resto fanno le nostre quando i tornei sono in Italia: tennis romeno che da anni è ai vertici per quantità davvero mostruosa di giocatori e giocatrici che sforna e immette nel circuito, e che raccoglie ancora poco, magari meno nel maschile che nel femminile, ai livelli alti.
Dicevo e lo confermo che di recente si è formato un terzetto di seconde linee italiane di assoluto rispetto e che oltre a Pieri e Paolini include Trevisan. A queste tre potrebbe aggiungersi, formando un quartetto, Georgia Brescia, che ha pure lei vinto domenica scorsa, ma un 10 mila, e che è un attimino, come si dice, meno vincente e meno continua delle altre tre.
A Trieste sarà invece, con seconda vittoria assicurata all’Italia domani, Chiesa Deborah contro (al momento in cui scrivo) vincente di Giovine-Balducci (è in testa Giovine, che pronostico vincitrice). Queste ultime due, se si include anche la Di Giuseppe, hanno esse pure fatto bene di recente, ma hanno più anni sulla carta di identità di Chiesa, che può in teoria puntare più alto a breve o lungo termine. A questo appello e drappello manca per ora solo Bianca Turati, quest’anno opaca sinora. Né trascuro la Ferrando.
Insomma è una ennesima settimana positiva per il femminile, come ci dice anche un’occhiata estesa al tennis più nobile o anche a quello un gradino più in basso: le due Pigato continuano a fare faville e si scontrano già per la seconda volta nella finale di un Open non ITF; e a New York la Vinci, per la verità senza aver battuto delle grandi avversarie, pare abbia ritrovato il feeling giusto e una specie di secondo momento magico.
Ma attenzione: non basta, e Caruana è in finale a uno junior canadese di preparazione agli US Open junior, e sono in corso le quali US junior dove dopo la prima scrematura abbiamo intatte le forze al maschile laddove fanno splash la Viviani e la Samsonova: unica stonatura, appunto, quest’ultima, Ludmilla, che dopo due tornei vinti in primavera non ha più cavato un ragno dal buco… Stefanini avanza intanto con il pilota automatico.
Ma godiamoci questo buon momento, consapevoli che non sarà sempre così. Da lunedì scriverò qualcosa sulla seconda settimana US open, sul giovanile lì e sui campionati Under nostrani.