Circa Wimbledon mi limito a dire che la splendida prestazione numerica della Giorgi era dunque meno splendida: la Muguruza finisce fuori e diminuisce il pregio e la superlatività di quel 6-4 al terzo ottenuto dalla nostra giocatrice: Giorgi che è capacissima di essere per un giorno l’ammazzacampionesse, e che a Wimbledon gioca sempre piuttosto bene, e poi in ogni caso delude al match successivo. Per contro anche la Muguruza ha le sue inspiegabili giornatacce.
Qual è il tema? Appunto il tema è un altro. Con i due di Roma delle due settimane precedenti l’ITF 25 mila di Torino che parte domani forma una striscia di tre tornei italiani consecutivi che daranno modo di riverificare e consolidare impressioni o anche mezze certezze avute sino ad ora. Il lotto è più o meno lo stesso dei due di Roma per quanto riguarda le nostre: si aggiungono Matteucci e alcune torinesi e piemontesi come Rosatello e Gatto Monticone; confermate in quali o main draw Trevisan, Paolini, Colmegna; anche iscritte la Dentoni e la Brescia. Da qualche tempo non vedo più ai nastri le due Turati: chi ne sa qualcosa? Il terzo comparto delle alternates strabuzza come sempre di balde giovincelle, un vero e proprio rosario tricolore. Non ci sono le più brave junior perché tra poco esordiranno (si spera) nel Grade A di Wimbledon, dove però Bilardo non ci sarà, e fa un po’ scalpore: fuori nelle quali, dalla stessa battuta a Milano Bonfiglio, la coriacea e un po’ antipatica Lommer, ma in una partita che poteva pendere dall’una e dall’altra parte. Anche Samsonova ha oggi una brutta cliente, la Mendez che può fare tanto il bello che il cattivo tempo. Ahimè caro Binaghi: nessuno junior maschio è ammesso di diritto in main draw a Wimbledon, questo è quanto, cioè un brutto segno.
Tornando al tema cerco di tirare un bilancio di Roma Al Tiro 50 mila, torneo iniziato per noi con buoni auspici e rosee prospettive ma che ci ha riservato non poche delusioni strada facendo: già ai quarti una sola nostra in gara, nessuna nelle semifinali. E dire che per essere un 50 mila il torneo era ghiotto e abbordabilissimo, essendo contemporaneo con Wimbledon e con molte giocatrici dal ranking tra il 100 e il 300 impegnate quindi sull’erba: si poteva capitalizzare e mettere fieno in cascina più facilmente che in altri 50 mila dove spesso c’è divieto di accesso.
Colmegna intanto, là a Roma, fuori nelle quali dopo un match asperrimo e acerrimo contro Paolini, la quale ha poi riperso a una settimana di distanza dalla Schiantova pardon Sramkova, ma lottando fino a 6-4 al terzo. Pieri ha superato di misura la Di Giuseppe ma ha poi dato via libera sia pure in tre set alla Cadantu, pur sempre ex 91 WTA. Ferrando francamente dominata e match con poca storia con la non trascendentale Georges.
Chiudo con due paroline sulla Burnett. Io ne sono un inguaribile tifoso ma debbo prendere atto che la giocatrice avrà un compito molto arduo ove volesse ritentare una scalata verso quel ranking intorno al 150 WTA che sembrava possibile due anni fa. A me non era dispiaciuta anzi era piaciuta assai contro la Watson a Roma, un test credibile; poi i risultati sono stati meno confortanti. Al Tiro ha rischiato addirittura contro la Spigarelli al I turno; ma ha poi illuso liquidando bene la Jani, osso assai duro. Ieri non era affatto chiusa contro la Pous Tio, giocatrice anche lei dal buon passato, ma ormai trentaduenne. Non è andata bene. Non sappiamo più a che… sante votarci.