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En plein possibile anche a Cap

by Franco Marucci

 

Ylena In-Albon

Ylena In-Albon

Esattamente così: solo che rispetto a Firenze, dove era in cassaforte il titolo del singolo maschile essendoci due italiani in finale, a Cap ne abbiamo uno e una nei due tabelloni: tocchiamo ferro ma potremmo perdere entrambi i tornei o perché no anche vincerli: obiettivamente il trofeo femminile non dovrebbe sfuggire alla Samsonova, che ha a mio avviso l’80% di possibilità di farlo suo, perché ha già battuto a Firenze in semi la In-Albon e in un match, dicevo ieri, di manica anche larga; diverso il discorso per l’altro finalista Dalla Valle, sul cui match di finale non mi pronuncio perché non conosco l’avversario se non per quello che ha fatto in questo torneo: sennonché Henry il gigante buono è in gran confidenza e ha vinto quasi sul velluto ben sei match consecutivi a Cap, e sulle ali a Cap d’Ail…

Ma veniamo a noi iniziando col dire che nel torneo dirimpettaio spagnolo, di valore ben più alto, Ivaldi garibaldina ha lottato sino al terzo perdendo sicché là ad Alicante non sventola più il tricolore.

Avevo come quasi sempre (!) visto giusto alludendo senza dire esplicitamente che Pieri-In-Albon era un match minato. Credo con oggi le due siano nei testa a testa 2-0 In-Albon, che con lo stesso punteggio di oggi o quasi batté un anno fa Tatiana a Salsomaggiore. Non so se il match si è giocato al chiuso, e qualche volta piove anche magari a Cap d’Ail. Forse si è giocato sul duro oppure no, tutto regolare. Il prepartita diceva che Tatiana non ha le armi per battere una In-Albon che gioca ai suoi livelli. Sono giocatrici speculari e cioè di attesa: la In-Albon rimanda tutto, ha qualche mossa assassina, non tira dei gran vincenti, non ha un tennis spettacolare: guarda caso è l’identikit di Tatiana, che vince con chi tira e si tira a volte la zappa sui piedi. Per ora Tatiana non gioca dentro al campo a partire dal servizio vellutato e appoggiato. Per di più ha rischiato di uscire già al primo turno da un’anonima, ha faticato contro la Pellicano e solo ieri ha vinto netto e chiaro. Direi poi che chissà da quanto tempo non gioca sicura e due su tre al terzo molla: discontinua, dà tutto in un set e si deconcentra.

Samsonova invece in crescendo, ma mi figuro Bayerlova è poca cosa e disonora la squadriglia delle –ova.

Squillino le trombe invece per Dalla Valle che regola Prevosto, il valoroso Prevosto e dicevo va in finale dove nulla gli è precluso. Confesso e mi cospargo il capo di cenere: fino a Guerrieri-Dalla Valle di Firenze non credevo o credevo di meno in questo giocatore. Mi ricredo. Anzitutto con la sua stazza si muove molto bene, soprattutto in avanti (le smorzate le prende quasi tutte), e ha, come testimoniano i sei match vinti là, anche una bella resistenza: e sembra andare in bambola, entrare in piccole serie negative, ma si riprende e torna nel match. Tecnicamente ha due fondamentaloni: col rovescio bimane può scambiare fino a 50 rallies anche al buio, è un colpo col pilota automatico e mette sempre la palla profonda e angolata. Sennonché se gli arriva una palla lenta e alta si può spostare sul diritto da dove partono dei bei missili, soprattutto sull’angolo del rovescio avversario, che uscendo da un impatto molto alto trovano angolazioni micidiali. Paradosso: con quel po po’ di fisico serve ancora piano e poco vario, e non gli ho visto, incredibile, fare aces. Questo è per ora quanto.

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