
Francesco Forti
Frinzi-Balzerani dunque la finale maschile oggi meteo permettendo; ma il pubblico ieri non si è davvero spellato le mani né è andato in delirio nelle due semifinali piuttosto monocordi, svelte e sbrigative, che, confesso, ho seguito da casa in streaming per santificare la Pasqua. Nella seconda uno spento e scarico Dalla Valle ha ceduto a Balzerani tenendosi in tasca quel dirittone anomalo che sabato ha fatto la differenza: sono sicuro che in cuor suo il buon Henry partiva rassegnato e poco convinto, e comunque dopo quattro match giocati allo spasimo e profondendo il 110 per cento non aveva più energie in corpo e nella mente. Non ci ha messo né passione né grinta, o come si dice in gergo non ci ha creduto. Balzerani potrebbe e dovrebbe vincere il torneo, e glielo auguro, ma non mi rattristerei affatto se lo vincesse Frinzi, che dopo tutto è più giovane di un anno, è in costante ascesa e ha una bella testa tennistica anche se al momento non tutte le armi tecniche necessarie per contrastare Balzerani. Ma Frinzi è appunto il domani insieme a pochi altri 1999 che qui non c’erano, come anzitutto Ramazzotti.
Procedo a una seconda analisi obiettiva del torneo sulla falsariga di quello femminile. Dico anzitutto magari contra omnes che non mi è sembrato affatto un torneo di altissimo valore tecnico come, leggo, si va strombazzando con il solito, facile trionfalismo italico. Balzerani stesso, magari non era giornata, ha sofferto parecchio contro un Lavagno, e se un tale, veramente mediocre Akos Kotorman, tds n. 3 (che batte a stento quel giocatore a sua volta anonimo che è Boljat che un Ingarao meno stanco avrebbe messo agevolmente sotto) arriva in semifinale c’è qualcosa che non quadra o io non capisco nulla di tennis. Aggiungo che le due prime teste di serie erano del tutto gonfiate e sono saltate subito, e che la 4 ha perso facile da Prevosto. Gli italiani hanno fatto un figurone ma per due motivi: hanno colonizzato il 70% dei tabelloni e gli stranieri erano poca se non pochissima cosa. Avrò sbagliato clamorosamente i campi ma non ho visto match trascendentali, e l’unico veramente appassionante è stato Dalla Valle-Guerrieri.
I giocatori che hanno fatto meglio sono Frinzi su tutti, quindi Balzerani, Dalla Valle e Ingarao. Inutile ripetere perché, ne ho scritto analiticamente nei giorni scorsi. Ribadisco che Ingarao non ha classifica e ha giocato pochissimi tornei, e che ha battuto nelle quali il più quotato Arnaboldi e in main draw ha eliminato facile facile la ex promessa (ormai tale, mi spiace) Filippo Mora, per perdere per pura mancanza di forze da quel Boljat sunnominato quando era un set in vantaggio. Direi bene anche Prevosto, che ha vinto una dura battaglia con Berrettini epperò ha poi subìto una batosta da Balzerani.
Tra i “senza infamia” metterei Forti, Coppini, e Guerrieri stesso ove non si volesse essere severi e includerlo tra le delusioni.
Il primo degli incolori è Jannaccone, giunto con vari allori al collo ma subito caduto con un Miladinovic eliminato senza troppe difficoltà da Marco Miceli. Proprio Miceli è il primo della categoria “rivelazioni”. Ma si badi bene, stiamo parlando di giocatori che, a parte Frinzi e Ingarao, sono tutti al limite della categoria e cioè 1998 di millesimo. Dunque non c’è da stare allegri. Nessun nostro 2000 ha fatto strada benché Bosio ci abbia provato.
Per finire gli assenti. Non erano pochi tra i nostri: a casaccio Moroni, Summaria (che per concorso di circostanze è il top player junior italiano al momento), Ramazzotti come si è detto, Fonio, Ciurletti… ma: avrebbero cambiato il torneo?
Vale in sede di bilancio quel che ho detto per il femminile: non ci sono stati fenomeni annunciati in questa edizione. Il più bel tennis, guarda caso, lo ha fatto vedere il ticinese Gabriel Currlin, che ha un delizioso rovescio a una mano, il solo che mi pare di aver notato fra i partecipanti: ma non gli è bastato, e ha perso sia pure di misura dal nostro Forti.
Ripeto: pareri diversi sono bene accetti. Discutiamone.