Da vecchio tommasiano, non ho che un euro tutto ammaccato da spendere sugli eventi tennistici di questo fine settimana, fin troppo enfatizzati in un momento di stasi assoluta e di calma tennistica piatta. Sto scrivendo sull’importantissima questione di cosa è dopo tutto il romanticismo inglese, ma ieri qualche sbirciata televisiva l’ho data. Sennonché parto, stonando, dal basso.
A. Andrea Guerrieri ha vinto a mani basse un torneo ITF junior Grade 4 a Zagabria, indoor. Non si può esultare data questa bassa quotazione: epperò è un torneo vinto e soprattutto il ragazzo reggiano (NB, cioè nota bene) ha stupefatto per l’autorità e la facilità con cui ha strapazzato e stritolato gli avversari. Ha faticato e rischiato al I turno con la tds n. 1 e in parte al II turno, poi ha lasciato un solo gioco in semi e finale. Lo rimarco perché da tempo vado dicendo che Guerrieri è il n. 1 del suo millesimo 1998 con Moroni e un giocatore in vertiginosa crescita: mancino, tra l’altro. In questo stesso torneo ha fatto bene anche la Viviani, pure lei protagonista di un lussuoso 2015. Ricordo ancora quando prendeva cappotti da tredicenne, poi la lenta metamorfosi: giocatrice non brillante, con poco braccio, ma di razza idealmente “brianzola”, tipo Donati: lascia per strada pochi punti, rimanda e rinvia e insomma è un’ape operaia. Vedo in lei una Tatiana Pieri con un pizzico in meno di tennis, di furbizia, di tenacia. La razza è quella.
B. Bravo Santopadre! Anch’io sono della categoria dei longevi nel mio piccolo. E lui è un modello di integrità atletica e di dedizione al suo sport. 44 anni suonati e capace di rimontare e vincere un set al più giovane Marrai, bellino nei colpi ma in quel tie break affetto da un pauroso braccino, con i colpi rattrappiti che passavano appena la linea del servizio e il rovescio cauto e tremebondo. Energie calate nel terzo, ma che serve and volley prima!
C. Il doppio femminile. Buon per Prato che Genova ha sbagliato formazione. Sono dell’avviso, del resto lapalissiano, che nei match di squadra il doppio hot, cioè risolutivo, deve essere giocato non dalle migliori doppiste necessariamente ma dalle giocatrici più esperte e affidabili: bene Brianti, che non è doppista a quanto ne so, ma male schierare Samsonova, non doppista e alle prime armi. Brianti ha giocato peggio di venerdì, e Samsonova ha dimostrato il perché ha alti e bassi. È stata una frana a rete sbagliando l’elementare e la sua sbracciata golfistica di diritto va bene in singolare ma è rischiosa in doppio, dove è facile rubarle il tempo ed “entrare”; oppure ben sapendo questa vulnerabilità al quarto o quinto scambio spesso Ludmilla sbagliava. Dunque il doppio da schierare era Brianti-Balducci. Piuttosto un commento alle foto di rito: in panchina erano oltre a Romoli per onor di firma e cemento, Peoni e Piccinetti. Peoni sorrideva e può sembrare che in questi mesi sia diventata un po’ più estroversa; Piccinetti mangia già la pappa in capo a 15 anni a Trevisan e Camerin: ed è robusta e anche grossa. Un fisico di questo tipo non guasta affatto, anzi: a patto che non si appesantisca troppo.
A proposito: mi sovviene che non mancano che…pochi mesi all’inizio della grande stagione 2016 del giovanile.