Ma prima urge felicitare Martina Trevisan il cui nome appare – per la prima volta nella storia – nella prima videata delle migliori italiane WTA del Televideo: chissà che bella soddisfazione per un giocatore e una giocatrice. Eppoi siamo sinceri: al momento Martina come valore reale sta poco sotto la Brianti o forse anche davanti, e subito dopo la Schiavone. Ed è quindi la settima o ottava italiana in WTA. Del senno di poi…con quel che segue: vietato immaginare dove sarebbe ora la nostra se non avesse sciolto e riposato – eufemismo – per tre anni.
Il fattore K: cosa sia è ben noto ai miei aficionados. Prendiamo Sara Errani: ha vinto per colpa sua – cioè del fattore K – meno di quanto abbia meritato. Mai che le sia andata bene una grande semi o una finale Grand Slam, mai che una Azarenka o una Serena o una Sharapova abbia avuto una giornata storta o un mal di pancia. Purtroppo Sara finirà la carriera senza titoli Grand Slam e solo avendo sfiorato la grande occasione. A Toronto sempre per il dannato fattore K ha incocciato la Halep… un giorno prima. Il giorno dopo magari avrebbe vinto grazie anche al male muscolare alla coscia destra. O sinistra. Della romena.
Prendiamo invece la Bencic. Veni vidi vici. Ti arriva in finale e subito ottiene il 100%. È nata davvero una stella come senza molta inventiva titola il sito FIT? Non saprei. Mi limito a dire che almeno il I set la Halep lo ha gettato alle ortiche e che il match è stato tutt’altro che bello. Appunto la Halep guidava ampiamente e anche nel tiebreak era 4-2 a favore. Benché già con la coscia fasciata. Quanto alla Bencic, la ceco-svizzera tira indubbiamente diritto e rovescio molto forte, e fa male e malissimo se la lasci avanzare dentro il campo; il servizio è ancora bruttino a vedersi anche se – giudicando dai km all’ora – di discreta se non già alta potenza. Ha però indubbiamente le idee chiare e molta grinta. Comunque ha solo 18 anni e in teoria potrebbe ancora giocare e ovviamente vincere tutti i tornei junior e anche quelli dei Grand slam.
Intanto a Cincinnati Errani già fuori, e non allarma visto che la mèta è gli US Open e poi la Gavrilova è un’ottima giocatrice. Piuttosto si è materializzato il fatto che dopo la Fed Cup brindisina si poteva ipotizzare e che avevo auspicato fortemente se non come mio costume predetto che si sarebbe avverato. Cioè, sciolto per sempre (?!) il doppio Errani-Vinci, si sono formati per diramazione due doppi che sono Vinci-Knapp, e subito; e con più pudore, da ieri, Pennetta-Errani. Era appunto una soluzione naturale: dico la seconda, un doppio che “minaccia” di essere altrettanto se non più forte di Errani-Vinci. Pennetta è un capellino meno forte a rete di Vinci e meno furba e intuitiva; è però di varie spanne superiore ala Vinci come fondocampista, servizio e risposta. Può cominciare un ciclo, e vedremo subito quanto saranno competitive e come si comporteranno sia a Cincinnati (dove già hanno vinto il I turno) che soprattutto a New York.