Fra le poche note liete del tennis di questi ultimi tempi questo match di poche ore fa: proprio così. Ma nota lieta proveniente dalle seconde se non terze linee e insomma dalla “morta gora” del tennis italiano più recente, che agli alti livelli ci dà poche soddisfazioni ormai e mi pare l’immagine della assoluta stasi.
Per chi non lo sapesse anzitutto il torneo di Imola 25 mila si disputa sul carpet: decisione insolita e controcorrente visto che la terra domina incontrastata almeno d’estate in Italia. Io sin dall’anno scorso mi ero formato l’idea di un circolo un po’ sdozzo (in dialetto romagnolo significa scalcinato) con le reti di cinta vecchie e screpolate e la superficie consumata e erosa. Sottovoce: dovessi giocare io sarebbe la superficie peggiore. Ho cercato di sintonizzarmi sul sito http://www.youtennis.net/LiveTV.aspx?Play=ON&CourtId=468&Lang=# consigliatomi dall’amico Lukas e ho visto che il torneo viene trasmesso in streaming su due campi, e che il circolo è un bell’impianto moderno che per la bizzarria del proprietario è stato proprio costruito così, con i campi in carpet, e campi che danno l’idea e l’illusione di essere come quelli di Flushing Meadows perché sono celesti nel rettangolo di gioco e con l’out verde. Quindi c’è anche da divertirsi a guardare i match benché la definizione delle immagini non sia super.
Dunque Jessica Pieri era iscritta al torneo come wc e andava subito contro la tds n. 3 Amanda Carreras, nativa di Gibilterra e sicuramente di lingua spagnola ma per la voracità storica della perfida Albione giocatrice di bandiera British. Ma prima lasciatemi dire che il torneo era ed è ricco di giocatrici titolate e le italiane sono in tabellone per meriti e wild card. Ma a dire del valore del lotto alcune nostre piuttosto brave sono già uscite. Dall’alto: Rubini è fuori anche se passa Hofer per il fattore K; avanza Balducci ma cadono a sorpresa Caregaro e Savoretti; Torelli sconfitta, ma da una troppo forte pure British e molto più avanti con gli anni e la classifica. Brutto tonfo anche per due nostre fra le più positive e anzi positivissime di recente, Ferrando e Brescia: ma non dunque per demerito ma per il ranking alto delle avversarie. Giovine altresì ha avuto vita facile contro la Karolayne.
Ho usato la tromba per Jessica. Mi aveva deluso per la verità a Wimbledon, ma dubito che abbia fatto bene a sacrificare due settimane di preparazione sulla terra e ad andarci: non ha né gioco di volo né soprattutto servizio da erba; e non è nemmeno di quelle fondocampiste robuste che oggi vincono sull’erba e pare una contraddizione. Oggi questa Carreras la sovrastava di circa 20 cm come prevedibile di altezza: la ispano-britannica è anzi una specie di panzer, grande e grossa e alta e potente, solo un po’ macchinosa negli spostamenti e vulnerabile alla distanza: non direi però a causa del caldo, perché a Gibraltar fa più caldo che a Imola.
Gran bella partita volitiva di Jessica dunque, che sconfigge una giocatrice 25enne che è n. 300 circa del WTA: probabilmente lo scalpo più pregiato nella sua breve carriera. Jessica ha fatto la solita partenza sprint portandosi a 3-1 ma si è fatta rimontare: approdate al 6 pari il tiebreak ha dato ragione alla nostra ma di misura. Jessica gioca sì di spinta e di anticipo e cerca il vincente, ma deve prendere rischi altissimi e qualche volta di spada perisce. Poi però dal 30’ al 60’ praticamente la Pieri sembrava affondare e ha subito un parziale di 11 a 3, vale a dire la Carreras si aggiudicava il secondo per 6-3 e si portava ben 5-1 nel terzo e la partita sembrava finita. Ma no, ecco Jessica rimontare e miracolosamente pareggiare e issarsi addirittura a 6-5 con la britannica spossata e perciò anche chiamata a recuperare opportune smorzate di Jessica. La quale sembrava però rovinare tutto lasciandosi riacciuffare a 6 pari per andare addirittura sotto 6-3 nel tiebreak, dove con un supremo capolavoro annullava i tre match point e si portava a casa il match con la Carreras imbufalita che ha preso a calci la racchetta.
Volevo scrivere uno dei miei post apocalittici per denunciare la magrissima annata del giovanile so far (è vero, eccettuando Cappelletti e soprattutto Piccinetti): ma non lo scrivo e mi godo questa bella vittoria, che speriamo sia bissata domani.