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Tatiana in ritardo

by Franco Marucci

Il torneo di Salsomaggiore si è salvato come sempre in corner e i match ieri sono stati disputati e io ne scrivo… dall’orlo del mio caminetto mentre la pioggia ha lasciato qui da me i suoi segni e il cielo stamattina è ancora cupo. Ora i tornei italiani giovanili sono sempre strapieni di italiani e sono da mettere in conto sorteggi assassini e scontri tra connazionali. È anche vero che se ci sono, questi scontri, vuol dire che i giocatori ci sono e ce li abbiamo: la loro competitività assoluta è un’altra cosa.

Al maschile ieri Lulli ha vinto il derby con Dagnino di stretta misura ed entrambi sono però al limite della categoria. Bedolo pure lui vincitore in rimonta. Mi dispiace di non essere più a bordo campo perché non ho potuto e non potrò seguire il cammino di Andrea Guerrieri, fra i pochi che giudico promettenti senza averlo ancora visto dal vivo: è quasi un 99 per pochi giorni, è mancino il che non guasta, ha vinto a mani basse gli under 16 nazionali lo scorso settembre e… ieri ha lasciato al suo avversario solo tre giochi. Le buone premesse ci sono ma a volte arrivi a mettere gli occhi su un giocatore ed esclami: beh, tutto qui? Speriamo non sia così. Balzerani in un match acceso estromette il simpatico Giacomini e gli altri riposano o hanno un bye.

Venendo al femminile anche qui primi responsi con luci e ombre. La prima luce viene da Mary Viviani che si trova in un momento di trance agonistica e fa bene ovunque a patto che non si trovi davanti la semicampionessa. Le tds non contano tanto nel giovanile e comunque Mary manda a casa la n. 4 in modo decisamente perentorio. Hofer cha ha bisogno di risultati come il pane rompe il digiuno di vittorie anche lei superando una tds ma con un po’ di fatica. Mordegan vince su una russa di cui non saprei dire. Ombre da Anna Turati, Maffei e Pieri sebbene non surclassate, tutt’altro. Turati esce per mano di un astro nascente, la figlia d’arte Olga Danilovic, figlia appunto di Sasha il grande giocatore di basket tempo fa colonna portante della Virtus di Bologna e idolo dei bolognesi: magari da quattordicenne è già altissima. E comunque 6/4 al terzo per lei. Anche Rosanna Maffei, che ha avuto un buon inizio d’anno seppure in tornei di dubbio valore assoluto, io non l’ho mai vista dal vivo e se ne parla benissimo nel giro pur ammettendo che è un po’ fragile di fisico per quanto benedetta da un grande acume tattico. Ha perso da una USA di nome Pedraza, come dire Pieraccia. Ma poteva vincere evidentemente, avendo perso a 5 il tiebreak del terzo. Anche questo è un piccolo buon segno. Eppoi Rosanna è ancora acerba e mi pare sia questo uno dei primissimi giovanili under 18 europei che affronta e ha poca esperienza.

Lascio da ultimo Tatiana Pieri: continua l’annata no e esce per l’ennesima volta al primo turno e in un torneo nel quale l’anno scorso fece faville e perse in semifinale da, niente di meno, Georgiona Brescia e sfiorando l’exploit da quindicenne, come dire classe 2000 di quest’anno. Ha ceduto anche lei di poco, 6/3 al terzo, dopo aver vinto il secondo e perso il primo, da Ylena In-Albon, altra allieva svizzera di Gonzalo Vitale e giocatrice che svolge una intensa attività e ha fatto apparizioni positive anche nell’ITF senior. Coetanea della Pieri dunque, e si poteva obiettivamente anche perdere e non è il caso di fare drammi. Piuttosto, e non lo dico per esaltare le mie capacità profetiche, io prevedevo già a settembre scorso  che il cammino sarebbe stato duro per Tatiana dopo il fine 2014 trionfale e lo scadere dell’effetto sorpresa e anche per lei l’esaurirsi della trance agonistica. La ragazza non cresce più di statura, è ormai accertato, e non aumenta per ora la potenza e la facilità del colpo, e il servizio è sempre carente e ci vorranno anni se mai si arriverà a modificarlo e a renderlo più efficace; nel frattempo, come succede, da dietro le altre migliorano e la sorpassano. Oltre tutto Tatiana, che l’anno scorso sembrava imperturbabile ed era una match winner e la sua specialità era ribaltare il match e chiuderlo inesorabilmente sul filo di lana, manca proprio oggi di questa capacità di uccidere freddamente il match all’ultimo punto. Credo che senta l’ansia addosso e che tutti le chiedano il risultato, e non si contano più i match iniziati bene e persi al terzo. Anche la sua resistenza al long match si è affievolita. Al papà Pieri l’ardua sentenza.

Se qualcuno ha visto il match (i match in genere) e mi legge aggiunga pure qualcosa postando un commento.

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