Salito oggi decisamente il livello del gioco a Salsomaggiore, e bel tempo tiepido fino all’una e poi qualche spruzzo di pioggia verso il tardo pomeriggio: sicché temendo anche il traffico intenso sull’A1 me ne sono venuto via dal Circolo senza vedere fino in fondo i tre turni di qualificazione, che comunque sono stati giocati e terminati come si può vedere dal sito ITF. Sono anche usciti i main draws e nonostante le molte defezioni last minute sono due buoni tabelloni: sarebbero stati ottimi fossero state presenti al femminile Antonitsch, Bandecchi, Capogrosso, Di Carlo, Chinellato e soprattutto Jessica Pieri e Samsonova oltre all’ormai oggetto misterioso Martina Zerulo che si ritira un po’ dappertutto. Dico dulcis in fundo perché ho inquadrato meglio alcuni giocatori e giocatrici che non conoscevo o che avevo sottovalutato, e perché ci sono stati match avvincenti e tecnicamente anche buoni.
Frinzi. Ieri incautamente avevo detto “tale Frinzi”. Mi debbo correggere: veronese 1999 ha vinto recentemente tornei under 16 di un certo prestigio e gli si pronostica un domani da parte dei suoi estimatori. Quindi non era un risultato del tutto inatteso quello di ieri contro Mora, con cui non si vince tanto facilmente lasciandogli 4 giochi. Ovvero in parte sì: Mora è un giocatore molto bello a vedersi ma ancora poco cattivo e poco grintoso. Oggi ho seguito quasi tutto il match di Frinzi contro Stramigioli, che ha un servizio piuttosto rudimentale ma è un giocatore assai combattivo nel gioco giocato. Ora Frinzi è anzitutto molto mobile e un grande difensore dotato di ottimi riflessi: il punto non è mai chiuso e ci vuole con lui un vincente assoluto. Fondocampista di pressione, scende a rete soprattutto quando l’avversario lo chiama avanti magari con un back corto, e a rete non è male. Direi che si modella molto su Djokovic e che il servizio è in fotocopia quello del serbo cui assomiglia anche vagamente nel fisico e nel colpo d’occhio (capelli corti e senza barba). Comunque Frinzi, forse ormai scarico, e più opaco, ha finito per perdere e il torneo non lo gioca: il greco dal nome instrascrivibile era largamente alla sua portata se Frinzi giocava come al mattino.
Cocciaretto e Rossi. Insieme a Peoni hanno perso da Babic croata laggiù nella zona criptata di Fidenza. Rossi ha fatto addirittura meglio di Cocciaretto che sulla carta è più forte: 6/4 7/6 mi pare e cioè ha perso di un niente. Buon segno. Rossi è una delle due o tre che mi sono più piaciute ma si veda il commento di ieri.
D’Auria. Vedendola da fuori dici: ecco un’altra italiana che stenta a tirare di là la palla e farà una fatica enorme. E invece no. Minuta di fisico ha una notevolissima velocità di braccio e un ottimo tempo sulla palla e soprattutto tira tutto senza risparmio, gioco rischioso che può diventare spesso un boomerang. Ha perso lei pure, dopo aver vinto il primo contro una Pigato che mi è apparsa quasi un’altra giocatrice rispetto a ieri: e che ha domato l’avversaria nel secondo e l’ha addirittura fatta crollare nel terzo. Non conoscevo D’Auria, non più giovanissima per gli standard del giovanile (1998): ma non l’avevo mai vista perché, mi ha spiegato gentilmente la sua mamma alla quale sedevo vicino, è stata ferma per due anni per motivi di salute. Ma la palla la tocca bene e come uso dire ci lavorerei.
Chiesa. La cosa è veramente buffa: si aggirava da ieri per il Circolo una giocatrice biondissima che è talmente uguale alla Deborah Chiesa – le assomiglia come una goccia d’acqua – che l’avevo presa per l’altra Chiesa, Enola appunto, e ci giuravo che fosse lei. E invece no, Enola Chiesa non è mi pare parente ed è un altro tipo di giocatrice, ma anche lei è una scoperta. Questa sosia apparente di Deborah vi dico magari domani chi è: appena apre bocca si capisce comunque che è americana, che so californiana. Ora, andando sul tre doveva giocava Enola Chiesa (a proposito, che razza di nome è Enola, ed è ènola o enòla?) mi sono detto: ecco una che si avvicina al tipo fisico ideale della giocatrice di tennis: gambe lunghe, bacino alto, colpi portati bene… In realtà ho poi dal vivo modificato questa opinione o impressione. Enola gioca troppo piano e non ha l’affondo vincente, e così non si fa strada. Ma ripeto: ci lavorerei. Abbate, molto ironica durante il match, alzava delle parabole lente (altrimenti detti pallonetti) che potevano e dovevano essere attaccati: c’era persino il tempo di spostarsi sul diritto e di aggredire, e invece Enola preferiva impostare una partita di gioco tocchettato, soprattutto rovescio contro rovescio, in cui la Abbate come era da dirsi avrebbe avuto la meglio.
Bronzetti. Anche lei è una giocatrice su cui devo rivedere i miei giudizi. Mi sta piacendo ogni volta di più. Non se la prenda, lo dico scherzosamente: è tanto lucida, sagace e assennata che sembra già a 17 anni una nonnina. Nessuna come lei ha tanta sagacia e adattabilità. Ieri ha lasciato sfogare la Traversi facendo gara di attesa. Oggi ha firmato un piccolo capolavoro annichilendo la sfacciata Lori Meresse, che ha raccattato solo tre giochi. E dire che ieri Meresse aveva messo al tappeto per ko la principessa Isa di Russia. Oggi mazzate da fondo a viso aperto e la francesina furiosa subito in tilt. Non so come sia finito il turno di qualificazione della Bronzetti con la Cappelletti. A risentirci.