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Uno su sei alle semifinali

by Franco Marucci
Gian Marco Moroni

Gian Marco Moroni

Colpite e affondate Pieri e Turati nel femminile, oggi alle semi maschili avevamo per fortuna quattro giocatori che nei quarti non si incontravano fra loro: uno solo è sopravvissuto e domani rigioca in semifinale. Potevamo cioè ipotecare il torneo se un altro avesse vinto. Nell’ordine: Moroni ha perso contro la rivelazione bulgara Lazarov, 6/4 6/3; Giacomini ha lottato strenuamente con il croato naturalizzato svizzero Osmakcic tds n. 1 cedendo al terzo tuttavia nettamente (6/4 4/6 6/1); Pellegrino è stato purtroppo dominato dall’altro intruso, e cioè non tds, Petel francese. Mosciatti invece autoritario, senza perdere sinora un set, l’ha spuntata con la tds Biljesco, altrettanto nettamente, 6/3 6/1. Accoppiamenti domani in semifinale Osmakcic-Mosciatti e Petel-Lazarov. Le semi femminili ormai non ci riguardano e potranno certo però offrire scampoli di bel gioco: sono Juvan-Potocnik e Pislak-Zavatska. Ormai conoscete il mio narcisismo: ho detto Potocnik sin dal primo giorno come favorita per la vittoria e non cambio idea. Per cui domani le vincitrici saranno lei e Pislak per una finale tutta slovena il cui risultato ho appunto appena pronosticato. L’anno scorso tuttavia, debbo ammettere, ciccai entrambi i pronostici avendo dato vincitori Schmiedlova e Blasko.

Circa i maschi sono più incerto e meno indovino. E non mi sbilancio e solo commento. Indubbio che quella sotto è una semifinale debole e imprevista con Lazarov e Petel che non erano tds. Lazarov è un giocatorino molto elegante, con un ottimo rovescio a una mano che ho ammirato in uno dei primi post da qui; e cioè non ha stazza fisica ma è tenace e preciso. Ricordo solo che Lulli ha rasentato la vittoria al primo turno (7/5 al terzo!) e si morderà le mani: anche Lazarov è 1997 e i due giocatori si equivalsero in quel match che fu una battaglia di gran rovesci a una mano. Petel sono sincero l’ho visto poco e taccio. Osmakcic ha estromesso Lin di Taipei in un altro match appassionante dimostrando potenza a volte devastante nei colpi ma anche discontinuità. In teoria Mosciatti non dovrebbe avere scampo, purtroppo. Sennonché Giacomini, il piccolo ma tenace e sagace Giacomini, gli ha oggi tenuto testa (nel campo al chiuso per la pioggia che si è abbattuta copiosa dalle 13) e gli ha rubato anche un set. Anche Mosciatti è piccolino, e fa rima con mancino. Moroni che perde con Lazarov, e perde peggio di Lulli, fa notizia: ci avevano illuso dei poco affidabili risultati tunisini e sudamericani, e Moroni non sboccia ancora a piena vita. Io fossi in lui o del suo entourage terrei d’occhio la dieta: a diciassette anni Moroni è già un po’ pacioccone e non sembra a vederlo un atleta. Cosicché qualche volta perde alla distanza e non regge i tre set; cala anche evidentemente man mano durante il torneo. Così era l’anno scorso per Cutuli, uno che come fisico gli assomiglia (a proposito, che fine ha fatto?). Comunque la delusione più grossa viene da Pellegrino. L’ho visto ieri e non oggi, e già ieri qualcosa non mi tornava, nel senso che spesso per tirar forte va fuori giri e peraltro accumula troppi gratuiti. Il suo gioco è sul filo del rasoio. Comunque una giornata no ci sta; sennonché questo Petel al primo turno ha vinto 6/4 7/5 con il sì coriaceo Tinelli, ma sempre Tinelli. Se tanto mi dà tanto…e Pellegrino è con Bonacia il migliore 1997 italiano e tra mesi comincerà la carriera in ATP lasciando il giovanile. Qui mi fermo per oggi.

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4 comments

Tennista 4 Aprile 2015 - 21:07

Ci sono 97 che giocano ATP 1000 e i nostri ancora fanno gli under 18 grado 2… il problema è alla base: scuola tennis inadeguata e selta dei ragazzi da seguire con criteri discutibili. Magari si predilige il figlio del maestro o quello che vince perché si allena a tempo pieno o perché è il figlio del dottore o dell’industriale e non si guardano le vere potenzialità dei ragazzi. Diventerà alto? È veloce? Coordinazione? È sveglo? Timing sulla palla?

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francomarucci 5 Aprile 2015 - 5:39

Credevo di essere un bastian contrario ma tu, caro Tennista, sei addirittura un apocalittico! E non so cosa ti è capitato o cosa è capitato a un giocatore a te vicino per farti essere così amaro. I favoritismi sono una componente della vita umana e nazionale a tutti i livelli: cosa molto brutta ma ci sono. E naturalmente i nostri e le nostre del 1997 non possono partecipare ai Master 1000 non avendo classifica. Il talento non si compra ma talentuosi si nasce. Probabilmente anche le annate italiane 1997-1999 non includono il campione o la campionessa. Ma l’Italia ha dalla sua il cosiddetto stellone, e un buon giocatore può spuntare quando e da chi meno te lo aspetti: chi avrebbe pronosticato una Errani o un doppio Errani-Vinci sei-sette anni fa? Chi una Schiavone o una Pennetta a così alti livelli? Io stesso che sono molto critico vedo gli allenatori italiani far fare ai giocatori le stesse cose di quelli stranieri e i giocatori giocano tutti in fotocopia. Magari sostengo da tempo che sono i genitori ad avviare al tennis i figli che hanno il fisico sbagliato: delle nostre giocatrici giovani solo la Bilardo ha un fisico nato per il tennis, le altre sono troppo piccole e minute. Il tennis richiede più di altri sport un fisico del ruolo. Spesso mi dico: ma perché le pallavoliste in Italia sono tante e tanto alte e qualcuna non si è dedicata, non è stata istradata al tennis?! Per parlare del tennis italiano si dovrebbe fare una conferenza da qualche parte della durata di tre giorni. Un punto di discussione dovrebbe essere quello economico: se non sei figlio e figlia di papà non vai avanti. All’est le Federazioni finanziano di più i giocatori bravi e se ne fanno carico. Ma l’analisi sarebbe con ciò appena agli inizi. Altra idea che ti sottopongo: la carriera di un giocatore si chiude ai 30/32 e anche 34 anni e aspetterei a condannare o liquidare come fallito-a un giocatore-giocatrice: in Italia lo sviluppo è più lento come noto. Dunque speriamo. Ciao e buona Pasqua.

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Tennista 5 Aprile 2015 - 8:47

Non sono amaro, e in fin dei conti non mi posso lamentare di nulla ma la critica che faccio, apocalittica come dici tu, spero che possa servire a scuotere un po’ l’ambiente. Per curiosità prendi i nomi dei tennisti/e e metti a fianco quello che fa’ il padre e alla fine ti accorgerai che
quelli più promettenti, pochi, escono dallo schema da me riportato. Per natura umana è più semplice e conveniente scegliere alcune persone invece che altre. Buona Pasqua

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Tennista 5 Aprile 2015 - 8:59

Il mio sogno è vedere un figlio di un operaio ai vertici del tennis italiano e mondiale perché quello sarà il segnale che la nostra federazione tennis è finalmente forte, organizzata e aperta a tutti.

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