Oggi primo giorno dei main draw a Firenze, ed erano in gara 13 nostri Boys e 3 Girls. Il bilancio è di 8 maschi out e dunque 5 che avanzano al secondo turno, e di due su tre vittoriose le femmine. I grossi calibri entrano in scena o domani o addirittura giovedì: rispetto a ieri si è aggiunta una defezione purtroppo eccellente ed è di Verena Hofer, che pure lei poteva candidarsi alla vittoria. Fare un resoconto dettagliato dei match che ho visto richiederebbe varie pagine e non lo faccio. Mi limito a una panoramica cronologica e molto sintetica per fasce orarie e per campi di gioco.
Ocleppo. Perdente e fa rumore, figlio d’arte. Sconfitto da Guillin spilungone qualificato francese. Ocleppo ha un gioco molto pulito e lineare basato su tre solidi fondamentali di cui ottimo è il servizio molto carico con buona seconda a buttar fuori sul dispari l’avversario. Da principio sembrava che il francese non avesse armi di nessun tipo per fronteggiare gli anticipi e le chiusure del nostro. Inizio dunque imperioso di Ocleppo che si porta 3-0 e 4-1 con il francese che raccatta davero pochi punti e sembra travolto. Due categorie di differenza. Sennonché da qui inizia il disastro e Ocleppo perde via via smalto e precisione e il francesino sale di rendimento, smorza, alza, passa e fa sbagliare. Rimonta del francese e set a suo favore per 7/5; Ocleppo nel secondo gradualmente si spegne e si arrende.
Grison. Pure lui perdente. Piacevole a vedersi e tuttavia non graffia. Ha la rarità o curiosità come tutti voi sapete di essere vero ambidestro: serve con la sinistra e gioca il resto dei colpi con la destra, e non so se vi sia un reale vantaggio. Leggero, si sposta bene ma non ha velocità e pesantezza di palla. Il russo era battibile, eccome.
Lulli. Sconfitto dopo aspra battaglia dal bulgaro Lazarov in un match dal contenuto tecnico accettabile e da quello agonistico molto alto. Colpi lavorati, forse anche eccessivamente da parte del nostro livornese, e rovescio semisublime a una mano con impatto perfetto anche da posizione difficile e scomoda; frustata quasi piatta, e rovescio che Lulli mette letteralmente dove vuole. Tra l’altro giocatore elettrico e quasi epilettico, un vero trottolino. Giocatore che piace subito, agonista e coriaceo, indubbiamente emerso tardi – è diciottenne – e al quale mancano i cosiddetti dieci cm. di statura; e il cui colpo più debole è ahimè il servizio. Il bulgaro è un bel giocatorino che gli ha appioppato un 6/0 nel secondo, dopo il quale Lulli ha reagito nel terzo ma non è bastato. Peccato.
Fonio. Va ricordato che conta sempre chi un giocatore ha davanti prima di giudicare. Ha fatto indubbiamente un figurone: fisico da corazziere, bella sbracciata di rovescio a una mano, palle cariche di effetto e angolate… ma il polacco suo avversario non teneva in campo una palla che fosse una. Vedremo il prossimo incontro ma l’impressione è buona.
Ramazzotti. Piccola controprestazione invece. Ha vinto assai a fatica, sudando le sette camicie, 7/6 6/3, ma dimostrando almeno a me che non ha fatto grossi progressi dall’ultima partita vista. Fisico un po’ tarchiato, non è esplosivo, non fa aces, probabilmente gioca meglio contro gli attaccanti, e quando deve costruire e fare il punto trova più difficoltà. Il francesino era di quelli molto mobili e pochissimo fallosi, e Ramazzotti lo faceva sì ballare da un angolo all’altro ma senza guadagnare realmente campo, e anzi trovava spesso l’errore in avanzamento o veniva anche passato e lobbato. Dussin, a proposito, si chiama questo francesino. E Rama era sotto 5-6 nel primo.
Mora. È il piccolo eroe di giornata o uno dei due. In segreto ero convinto che ce l’avrebbe fatta col reclamizzato Fomba-Pogba, molto fumo e poco arrosto. Gara di rovesci a una mano e darei metà della mia proprietà immobiliare per arrivare ad eseguire il movimento bellissimo dell’uno o dell’altro giocatore. Ad ogni modo partita mai in discussione e Mora sempre in controllo. Dicevo ieri: gioco del nostro da manuale e soprattutto gran rovescio golfistico con testa alta della racchetta su palla che sale con perfetto affiancamento. Per ora Mora è un bel bambino glabro che dovrà diventare più cattivo in campo se vuole vincere. Deve anche migliorare la mobilità. Se qualcuno vuole fare pubblicità al tennis fra i giovani consiglio qualche immagine di questo giocatore classico e armonioso.
Summaria. È l’altro eroe di giornata. Vince facile facile contro un francese, ennesimo, un po’ pingue ed ergo poco mobile. Era la prima volta che vedevo Summaria: fisico non eccelso, gioco elettrico se non precipitoso. Forse ci mette sin troppa foga. Va rivisto, naturalmente.
Simonelli. Dolenti, dolentissime note: stesso carattere fragile di sempre, dopo tre punti persi già si dispera. In una partita grigia e fallosa raccatta solo un gioco in totale contro una ucraina che ha sì una bella sberla di prima ma poi palleggia in modo del tutto normale. Un flop cari amici.
Stefanini. Senza brillare conferma astuzia e sagacia in campo. Gioco vario con alternanza di schiaffi e palle rallentate, lob, palle finte e corte, cross, tranelli tesi alla nervosissima inglesina che ci casca. Magari non benissimo in difesa e poche gambe nei recuperi. Un marchio di fabbrica ormai i servizi flottanti e le palle senza peso: Lucrezia ha giocato e vinto con la stessa tattica che stava un anno fa per imbrigliare la divina Galfi: e stesso campo e stesso tifo. Piccolo brivido solo alla fine del secondo con Stefanini avanti che deve annullare una o due palle del 4 a 5 col che il match poteva riaprirsi, ma è venuta fuori la lucidità di cui sopra.
Poco ho visto degli altri nostri out: Bedolo, Sardella, Fellin, Bertuccioli, Lapiccirella, Tinelli (mi aspettavo di più) e anche dell’unico altro Boy vincente, Giacomini. Di Anna Turati opposta alla ceca Miklova ho visto sprazzi del primo set perso dalla nostra per 6/4. Venti cm di differenza in statura e braccia e leve troppo più lunghe per la nostra volonterosa Turatina: che, vengo informato in extremis, ha rimontato e vinto al terzo con bella prova di carattere.
Incauto sarebbe chi volesse fare pronostici avendo visto una sola partita – che dico, sprazzi di gioco. Al femminile però mi pare che abbia qualcosina in più effettivamente la Nina Potocnik slovena tds n. 1: ha rifilato un cappotto alla povera ceka che era un po’ indegna, epperò ha sfoggiato colpi pesanti e precisi con basse percentuali di errore, e molta personalità in campo…