Stavo per autocelebrarmi per averci preso stamattina su due pronostici, uno che Sara Errani avrebbe vinto con la Petkovic a Parigi, rimanendo nelle sfere alte, e due, passando al tennis dei poveri, che la Pieri avrebbe perso con la Birnerova 6/1 6/1 in 45’ a Brescia. Sì, pensavo di chiedere l’iscrizione all’albo degli indovini, perché mi capita di prenderci spesso se non quasi sempre, perdonate la modestia. Avevo previsto Sara vincente oggi ma perdente domani o quando avrebbe giocato le semifinali. E mi sono stupito doppiamente per il punteggio severo. Ma Petkovic poteva e doveva vincere per la legge dei grandi numeri. Ha perso di recente dalla Pennetta in Germania, e ha ancora un debito con la fortuna perché fermata, dico la tedesca-bosniaca, quando anni fa era in forte ascesa. Inoltre temo che Sara sia giunta spompata di fisico e di testa a questo quarto: ha giocato ininterrottamente da febbraio a oggi, e dopo una dieci giorni stressante come quella parigina (uno o due incontri ad alto livello al giorno) si poteva essere confusi e un po’ frastornati. È infatti anche in gara in doppio e ogni partita che fai la riserva di energie si riduce. È un rischio pazzesco, che nessuna o quasi corre, giocare su due fronti, dico giocare anche il doppio per vincere, non sottogamba o quel che viene viene come fanno tante anche top 10. Fa il doppio la Sharapova? No ovviamente. Comunque siamo soddisfatti, perché Sara, che molti davano al tramonto, ha dimostrato la mia teoria (ancora quel saputo!), che cioè a fine maggio dà il meglio di sé e colma certi gap.
Era scontato che Tatiana perdesse e con quel punteggio: ci ho preso al singolo punto e comunque come numero di giochi, anche se non so se la partita è durata 45’, forse qualcosa di più. Urrah! Tatiana ha anche messo un ace. E qualche gioco lo ha lottato ai vantaggi, e nel secondo ha brekkato subito la ceca illudendo e facendo esclamare il famoso mai dire mai. Ripensandoci però si poteva fare di più contro la Birnerova, che pur essendo n. 154 WTA se fa i 25 mila ITF non è più così competitiva. A guardare i tabellini è anzi una giocatrice in declino, ormai del resto trentenne. Soprattutto ha macchiato il palmarés con sconfitte da giocatrici di medio e anche basso valore di recente, oppure giocatrici junior in ascesa. Per esempio le ha prese dalla Jorovic che è una quasi coetanea della Pieri, per quanto fortissima tra le under 18. Dunque due soli giochi strappati alla fine è un po’ poco, e il risultato non è affatto confortante. La domanda è se Tatiana non giocava forse per la prima volta nella vita con una top 150 WTA. Vediamo intanto cosa succede a Padova tra due giorni dove Tatiana è pure iscritta. Tra l’altro con questo I turno bresciano superato dovrebbe essere in odore di classifica WTA.