Vi ho abituato a una citazione d’autore ad ogni mio post sul torneo di Prato: echeggio oggi il titolo di un noto film di De Sica, Miracolo a Milano. Il miracolo a Prato è la vittoria di Tatiana su Seone Mendez. Si tratta di un miracolo perché, in seguito a una mia rapida inchiesta prima del match fra gli spettatori presenti, Tatiana veniva data a 30 a 1 nel linguaggio dei bookmakers e si accettavano scommesse. Ma andiamo con ordine.
Ora al mio arrivo al circolo, un po’ tardi, se la stavano giocando sul centrale Bonacia e Giacomini. Non l’ho detto ma davo Bonacia vincente facile: e invece il piccolo, sottodimensionato Giacomini gli aveva “gattonato” (si dice così a Firenze) il primo set, ohibò. Ma Bonacia non ha tardato a riemergere e ha poi vinto, ma bravo Giacomini. Bonacia è un signor giocatore, e se solo avesse un po’ di classe tennistica in più…coscienzioso alla fine del match e dopo la doccia si è fatto vari giri di campo defatiganti (!?) a torso nudo. Di Mosciatti-Cutuli ho guardato pochi scambi perché ho preferito vedermi la fine di Para (abbrevio)-Chinellato e qualche scampolo di Lombardo-Mikul (riabbrevio). E mi dicevo come avesse fatto ieri Chinellato a battere senza colpo ferire quella che ha battuto facile la Lukrezia. E quanto tiravano piano e alto le due! E ogni volta che tornavo a vedermi la Lombardo, Beatrice irriconoscibile metteva fuori, e dire che l’altra, già rotondetta, non pareva nulla di eccezionale. Magari mi sbaglio. Turchettoni ha dato un ennesimo segnale. Ci vuole il giocatore di categoria superiore per batterlo, e a volte nemmeno quello. Dove lui trovi le energie per correre e riprendere sempre tutto è un mistero. È giocatore da ultimo chilometro per usare una immagine del ciclismo. Non mi meraviglierei se vincesse il torneo, il cui favorito è però a questo punto l’indio Tabilo (è in realtà di passaporto canadese, ma si chiama Alejandro, come quello della canzone di Lady Gaga se non erro). Tabilo ha ammutolito il pubblico andando a battere, e per 6/1 6/0, mortificante, il beniamino di casa Stefanini, che nei tornei si scioglie da ultimo come neve al sole.
Prima di venire al miracolo, debbo informare tutti che Theresa Van Zyl ha dormito bene ieri notte: oggi andava su e giù per il vialetto ghiaiato del circolo e distribuiva sorrisi a destra e a manca, giuliva come se nulla fosse stato ieri, e con gli altri connazionali e gli americani e inglesi ancora qui faceva foto di gruppo. Ribadisco i connotati fisici dati ieri, e cioè la somiglianza con Wayne Ferreira. Mi è mancato l’attimo giusto per stopparla e chiederle se è davvero la nipote (non la figlia semmai!) di Annette Van Zyl, top 15 WTA (che non esisteva!) diciamo mezzo secolo fa. C’è di questa possibile nonna una foto su Youtube. Ma non vi vedo interessati alla storia del tennis, cosa che a me invece affascina. Debbo anche rivelare che la pupa Pieri, che non manca a un solo incontro della sorella, era proverbialmente vispa prima, ma ha poi dormito saporitamente in carrozzina dal primo all’ultimo punto, perdendosi… il miracolo.
Ora dovete sapere che questa Seone Mendez è accompagnata qui dai genitori, e almeno il padre, molto bruno di pelle, mi sembra non English speaking, è cioè sudamericano. Dovete anche sapere che questa giocatrice non ha ancora ufficialmente 15 anni. E che il padre prima dell’incontro ha sistemato un treppiede poco discosto dalla rete dove con una telecamera ha registrato l’intero match della figlia. Sintomi di professionismo. Questa Mendez ha il destino segnato, e tra tre-quattro anni sarà forse una nuova Bencic. Non ho naturalmente visto tutte le giocatrici del torneo, ma Seone ha il diritto più aggressivo, anticipato e devastante delle 32 partecipanti. Gioca con una facilità irrisoria, si vede che è spavalda e abituata già ai grandi palcoscenici. Si sente già una piccola diva. Tatiana è un’ape operaia. Come dicevo sopra non c’era un solo spettatore competente convinto che ci potesse essere partita fra le due. Lo si vedeva già dal palleggio, insomma da come Seone toccava deliziosamente la palla. Tatiana gioca peggio a tennis in termini di braccio, dico più rozzamente; Seone gioca punti talmente arrischiati e spettacolari che Tatiana nemmeno se li sogna. Il fatto è però che dopo un po’ di rodaggio, a 15 minuti dall’inizio la diva si trovava già sotto di 3-1 rispetto all’ape operaia. Arcigna Tatiana non cedeva un metro di campo, Seone qualche volta la bucava ma spesso anche no e sbagliava; e Tatiana aspettava il momento buono e anche lei stampava il lungolinea vincente o l’anomalo. Via via zero gratuiti per Tatiana, necessario il pallottoliere per segnare sì i vincenti ma anche gli sbagli da parte di Seone. 6/3 6/2 non rende ragione della battaglia aspra e all’ultimo sangue che queste due quasi bambine hanno combattuto. Il match è stato in bilico nel secondo sino al 3-2 Tatiana, la quale ha fallito per tre volte la palla del 4-2 dando anche uno, anzi due vantaggi alla Mendez. Se avesse impattato a 3 pari sarebbe stata un’altra storia, e se si fosse andati al terzo…ma lasciamo perdere, non stuzzichiamoci. Domani la Parazinskaite, che tira meno forte ma tiene dentro di più, sbaglia meno e può invischiare Tatiana con il gioco rallentato e arrotato che butta fuori e sempre un po’ indietro. Mi pare questo il punto chiave.
Comunque vada a finire, da lunedì Tatiana deve tornare sui banchi di scuola (di tennis): se registra il servizio, prima e seconda, nessuno la ferma più, tutto il resto è già acquisito e col tempo si affinerà.
La foto che allego sopra non è…veritiera. Non vorrei che questo servizio bruttino e insicuro, oltre che debolissimo, le restasse una eterna palla al piede, come alla Errani. Purtroppo il servizio, si constata, è difficile cambiarlo rispetto alla prima impostazione; e gli italiani, vedi anche Volandri, ne sono la dimostrazione.