In un recente passato ho spesso sentenziato un po’ negativamente su Giorgi e Matteucci, dichiarando le mie franche perplessità. Più sulla Giorgi a dire il vero che sulla Matteucci, su cui feci una scheda ottimistica eppur obiettiva quasi un anno fa alla luce del buon comportamento al torneo fiorentino giovanile “Città di Firenze” (perse in semifinale dalla sorella, credo, della Anna Schmiedlova, almeno il cognome e la nazionalità erano uguali). Oggi sono contento di ammettere di dover pensare a una modifica del mio parere (che contorsione verbale!) alla luce dei risultati che affluiscono da Indian Wells e da…un 10 mila dollari ITF francese.
Cominciando dall’alto, la Giorgi sta disputando un signor torneo comunque vada con la Sharapova, con cui può giocarsela, arrivare al terzo o anche uscire vittoriosa dal match con lo scalpo in mano. La Sharapova 2014 l’ho vista a sprazzi, e mi è parsa lievemente più pesante, un po’ pingue e sempre giunonica, sebbene sempre aggressiva e micidiale da ferma. Dunque volevo dire che la Giorgi, giocatrice imprevedibile sino all’altro ieri, capace di buoni risultati ma anche di incredibili flops, sembra da due mesi ad ora aver acquisito più continuità; e ad ogni modo fa risultato assai più spesso. Prima le vittorie erano sporadiche, e non facevano troppo testo a parte la Petrova. A Indian Wells Giorgi ha appunto fatto fuori una dopo l’altra due giocatrici non qualsiasi, anzi di primo piano almeno sulla carta. Petkovic era una top ten non molti mesi fa, e Cirstea è una delle campioncine del futuro (quasi coetanea della Giorgi!), tra l’altro vittoriosa a suon di stangate con la Errani due-tre settimane fa a Dubai. Giorgi pare addetta al bis: aveva battuto Cirstea già a Wimbledon scorso, così come due volte ha battuto Petrova. Epperò calma ragazzi, calma. Necessitano altre verifiche, per due ragioni. Cirstea è lei stessa una bella cavallina, ma lunatica: può esaltare oggi e domani deludere. Io aspetterei il mese di aprile e di maggio per dire che una rondine anzi due fanno primavera. Il torneo americano di Indian Wells è ancora troppo precoce per essere probante, e le giocatrici si programmano per giungere rodate e al top da aprile a luglio, con punte massime a Parigi e a Wimbledon. È facile allora poter credere che – speriamo anche le nostre Errani e Vinci, sinora un po’ deludenti – tutte le big siano in ritardo di preparazione. Ergo…
Circa Alice Matteucci la notizia è che ha vinto il torneo francese di Amiens. Torneo modesto – guardate il tabellone – ma sempre un torneo. E a una vittoria non si sputa sopra. Quello che conta è che la Matteucci tempo fa usciva ai primi turni degli ITF e ora invece avanza e anche con autorità, e sembra Pantani che d’improvviso stacca tutti di quattro minuti laddove prima stava in gruppo. Vittorie perentorie voglio dire. E l’altra settimana altri risultati ancora, contro giocatrici entro le 200 WTA. Anche in questo caso urge non esaltarsi ed esultare. “Nittennis un s’inventa nulla”, diceva il mio amico Sauro fiorentinaccio, l’ho ricordato più volte. In quella scheda che ho ricordato, stilata un anno fa a Firenze, pronosticavo un bel futuro alla giocatrice, ma non oltre il 200-150WTA: dicevo che poteva diventare una Dentoni, una Barbieri, anche una Grymalska. Anche nel suo caso lieto di prendere un granchio. Soprattutto perché le italiane, altra mia idea, fanno progressi a piccoli passi. Sennò bisognerebbe ripercorrere la classifica WTA e vedere quante giocatrici 1995 vi sono davanti a Matteucci, e quante anche 1996 e 1997, contro le quali, in buona parte, la nostra nei giovanili ha sempre raccolto poco o nulla.