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Scrutando l’orizzonte

by Franco Marucci

Buona parte della stagione 2013  del tennis giovanile è con oggi conclusa, e ognuna delle annate tra i dodici e i sedici da oggi si predispone al passaggio di categoria ed è tempo di bilanci. Le e i sedici-diciassettenni soppesano se giocare a mezzo servizio i giovanili e/o lanciarsi nell’ITF senior, e spero bene vogliano fare, salvo qualche caso, e l’uno e l’altro, perché come ho sostenuto spesso si può commettere un grosso errore se non si è preparati al gran lancio.

Cominciando dall’alto dicevo l’altro ieri che Quinzi, ormai 380 ATP o giù di lì, ha solo da perdere a fare i tornei giovanili, alcuni dei quali li ha già vinti. Non so quale ulteriore motivazione possa avere. Baldi ha avuto un’annata balorda o lo si spera, e potrà riprendersi subito ai primi del 2014. Chi stupisce in positivo è Donati, che ha messo parecchio fieno in cascina di recente. Costui ha mezzi tennistici non eccelsi ma è difficile che sbagli del tutto partita per autosopravvalutazione: l’ho visto decine di volte, è atleta serio e coscienzioso, appunto non eccessivamente brillante, un “ragioniere brianzolo” pur essendo piemontese come mi risulta. Scrivevo su di lui che potrebbe essere in proiezione un nostro punto fisso tra qualche anno: lo vedo come un Barazzutti degli anni 2010, sennonché non però un top 10 o 20 ma capace comunque di pregiati sgambetti. Per chiudere con le scrutature, Napolitano viceversa continua ad essere un oggetto misterioso e indecifrabile. Non esplode.

Ma procediamo con ordine cercando di trarre auspici e prospettive dai risultati dei Campionati nazionali giovanili Under 12, 14 e 16 di cui sono affluiti da poco i risultati finali.

Coppa Lambertenghi. Vale ovviamente la constatazione che è quasi meglio non vincerla, ed essere il/la finalista o anche non aver fatto affatto un buon torneo. Una piccola maledizione insomma, vincerlo. Si guardi l’albo d’oro e l’occhio cascherà sui nomi – al femminile – di, cito a memoria, Vaideanu, Besser, Menna, Caregaro, Albano, Avalis, Trevisan, Jessica Pieri, e mi fermo e non vado più indietro, per constatare che per ora la loro carriera è ferma, mai sbocciata, addirittura anzitempo chiusa (d’accordo, anche per infortuni o situazioni personali indipendenti, o altre cose che non si sanno). Quattro anni fa Zerulo era “l’erede della Pennetta”, ma continuiamo a non vederla vincere da nessuna parte. Al maschile, per essere stato loro coetaneo, ricordo solo i casi di Caimo e di Panatta, superfavoriti alla Lambertenghi, e appunto perdenti in finale e dopo autori di un carrierone (un po’ meno Caimo). Al femminile ha vinto la favorita come quasi sempre, cioè la tds n. 1 Cocciaretto. A giudicare dai risultati precedenti pensavo Federica Rossi potesse fare meglio e di più, se non addirittura vincere. Teniamoci in mente questi due nomi, hanno fatto il vuoto entrambe lasciando briciole alle altre. Ma la crescita non è per tutti a velocità uguale, e da dietro speriamo emergano altre a breve gittata. Sorpresa al maschile dove Furlanetto ha avuto un cammino trionfale ma, da favorito, è caduto di misura ad opera di Moroni. Speriamo valga la legge di Panatta. Domanda: ma Dall’Asta, altro passato vincitore della Lambertenghi, dove è mai finito?

Under 14. Sono quasi totalmente ignorante di questa categoria al maschile, salvo la fama di Ramazzotti e l’evidenza della sua superiorità schiacciante;  e non mi pronuncio su vincitori e vinti. Al femminile me ne intendo assai di più per aver visto all’opera qualcuna delle più indiziate. Due le vere sorprese in negativo: la Ginocchio, mia pupilla, sta evidentemente girando a vuoto ed è come una cavalla in rottura prolungata. Per quello che se ne sapeva avrebbe dovuto divorarsi tutte le avversarie sino alle semi, e invece… altra sorpresa relativa è la sconfitta della Capogrosso, tds n. 1, che, è ormai evidente, è una giocatrice dagli alti e bassi, forse estremamente emotiva. Tatiana Pieri, altra mia osservata, va invece avanti ma anche lei ogni tanto stenta e lascia per strada games e anche qualche set. Tempo fa vinceva a mani basse con le coetanee, ora ne sente il fiato sul collo. Il nome che rimbalza con alti elogi da tutte le parti  è quello di Ingrid Di Carlo, cui si attribuisce in quest’anno una crescita “esponenziale”. Tatiana ha vinto 6/4 al terzo in un match tanto equivalente che si è verificato il fatto non raro che la Di Carlo ha vinto 15 e Tatiana 14 del totale dei giochi! Comunque queste 1999 sono fortunatamente un bel gruppetto di belle speranze, e alle nominate vanno aggiunte almeno Pannarale, Maffei e Cappelletti: speriamo di vederle nel 2014, quando avranno 15 anni, ai tornei giovanili toscani (Firenze, Prato ecc.), e che abbiano quindi gioco, borsa e fegato.

Under 16.  Al maschile, non faccio per dire, avevo già segnalato l’emergenza di Bonacia; ma il suo ottimo risultato è falsato dalle assenze di vari big del 1997 e anche 1998, quali ad es. Pellegrino e Moroni. Al femminile scommettevo su Torelli, ma Hofer tra Maggio e ora ha messo veramente il turbo e fatto i più grandi miglioramenti tra le giocatrici della sua categoria. Anche Simonelli si è migliorata molto e ci si poteva aspettare qualcosina di più.

Delle under 18 ho scritto tanto e poi tanto, e più scrivo più sono deluso. E non riapro il discorso.

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