Quali al freddo (e con pioggia)

by Franco Marucci

Bizzarrie del meteo anzitutto: l’anno scorso il torneo si disputò una settimana o due più tardi, e nei primi giorni un sole caldo e quasi estivo permise agli spettatori di prendersi  una prima tintarella…oggi  la giornata è stata autunnale, e ha piovuto e ha fatto decisamente freddo, e si è stati tutti imbacuccati e incappucciati e si è aperto infine l’ombrello. Gli incontri sono cominciati in ritardo, e alle diciannove sono stati sospesi. Stando al meteo la settimana sarà ahimè tutta piovosa, e il CT Firenze, mi sa, dovrà allertare il vicino Club sportivo (2 campi coperti) e il consociato Club dei Ferrovieri.

Avrei moltissime cose da dire ma mi limito ai sommi capi, soffermandomi su alcuni giocatori e alcune giocatrici che ho visto. Ovvio che giocandosi su ben nove campi  ho potuto vedere solo spezzoni di incontri per non perdere del tutto gli altri. Procedo in maniera telegrafica.

CHESSARI. La precedenza oggi ai maschi. Non ho fatto percentuali ma queste quali maschili fanno un torneo molto casalingo e gli italiani sono l’80% quasi dello schieramento, e ciò si è tradotto in molti scontri fratricidi.  Di sorprese ne conto una sola, Roncalli, tds n. 2, fuori ad opera di Turco. Chessari ha solo 17 anni ma è ormai un veterano, viene qui da almeno tre anni, e fa vedere in palleggio colpi sopraffini, deliziosi, da braccio d’oro, e soprattutto un rovescio mancino da sogno; e dici sempre: cavolo, questo batte tutti e vince il torneo; poi si squaglia regolarmente quando ci sono in palio i due punti. Oggi ha vinto facile su Bergomi, il figlio del noto giocatore e commentatore Sky: occhialuto, educato, ha solo badato a difendersi, e non faceva testo. Chessari dovrebbe arrivare in main draw, dove dovrà dimostrare i suoi progressi mentali, se li ha fatti.

CAPECCHI.  Da tempo volevo parlare di Daniele Capecchi, anche perché è toscano. Diciassettenne, è un ragazzo di taglia media dal gioco poco appariscente, non di potenza ma di rimessa sostenuta. Molto calmo e attento, ragionatore, vince spesso di ragnatela su avversari più quotati. Oggi ha passeggiato nel primo set mostrando anche un tennis vario di smorzate e di lob. E grandi gambe.

MOSCIATTI. Ho seguito da lontano un set e mezzo del suo secondo incontro, prima che lo sospendessero con lui in vantaggio di un set e credo 4 pari al secondo. Anche lui ha un bel braccio naturale da fondo, e impatta sempre duro e anticipato per fare il punto, e scende a rete quando si apre il campo e chiude con volé di tocco. Il servizio rimane non bello da vedersi, palla troppo bassa e movimento troppo contratto. Ma il ragazzo non cresce. L’ho ritrovato dopo un anno parecchio ingrassato, ma non più muscoloso.

PROSPERI. Passiamo al femminile.  È già fuori dalle quali e dal torneo, e dire che due anni fa era semifinalista  a Prato e bene avviata anche in WTA. È diventata ora…prosperosa, cioè ingrassata e pienotta, e con più muscoli ben visibili. Ma gioca sempre a testa bassa, svirgolando spesso il colpo. Mobile e sempre brava nei recuperi, non vedo però che parta una palla più pesante.

TORELLI. Ha estromesso la tds n. 5, ma questo conta in fondo poco. Tonica, atletica, soda di fisico, ha grinta e potenza da vendere ma non le disciplina, e quando cerca il vincente sbaglia spesso gli appoggi e il tempo, e regala punti fatti. Se matura…

ADONCECCHI. Mi soffermo su questa giocatrice perché, pur così minuscola di fisico, e con poche armi atletiche e tennistiche, ha cercato di irretire una spilungona irlandese molto più potente e dotata. L’astuzia e la grinta ci sono. Per ora la classifico come la Errani dei poveri: ogni tre colpi alza una palla floscia; ogni altri tre carica il rovescio bimane e ti stampa un lungolinea sulla riga. Ripeto, sembra la controfigura di Sara: porta anche la “passata” sui capelli della stessa marca, ci giurerei, solo che i capelli sono castani anziché biondi. La sagoma  del fisico e anche qualche movenza del gioco sono le stesse. Magari non è una novità.

CHINELLATO. All’opposto questa è una giocatrice giunonica, dai pingui cosciotti, che dovrà stare attenta in futuro a non mangiare troppi dolci. Tende a tirare la castagna da tutte le postazioni, ma non è esattamente fluida nei movimenti. Ma mi riprometto di rivederla, ho seguito solo tre o quattro giochi.

TATIANA PIERI. Dulcis in fundo in certo senso. Ho visto tutto l’incontro. Ha perso dalla tds n. 4, ma ha praticamente buttato via la vittoria (7-6 al terzo, conduceva un set e un break). La quattordicenne c’è, non tanto per il tennis ancora rozzo, acerbo, primitivo, quanto per la freddezza glaciale e la maturità. Non un getto di racchetta, non un grido, non una scorrettezza. Sembra estranea al match e vi è invece ben dentro. Aveva contro una ragazzona romena che sparava davvero forte anche se ogni tanto andava fuori giri e fuori di testa; e ciò nonostante in tanti momenti Tatiana comandava il gioco, spingeva, angolava, e persino veniva a rete a prendersi il punto con deliziose volé. E che smorzate a goccia d’acqua. Tatiana, diciamolo francamente, ha per ora poco braccio tennistico, ma proprio per questo ha molti margini di miglioramento. A mio avviso colpisce ancora troppo in allungo e con le braccia poco flesse; e inoltre, al momento, non conosce ancora alcuna rotazione della palla: il suo gioco, così mingherlina (peserà 35 chili!), è solo di anticipo, opposizione e controbalzo. La tignosa romena ha portato a casa il match con varie palle contestate e tre o quattro furti papali, che hanno richiesto la presenza fissa del giudice arbitro in campo nei momenti finali.

CURIOSITA’ E LAST MINUTE. Giorgia Marchetti è fuori, vedo dal tabellone. Sorpresona. Ditemi se non è una eterna incompiuta come la dicevo ieri, e la si dava in gran spolvero. Volevo aggiungere che la più bella e avvenente ragazza che ho visto per ora è Sara Sorribes Tormo, spagnola: anche l’occhio vuole la sua parte (ha asfaltato una wc con lo stesso punteggio con cui sono state sconfitte le altre).  La giocatrice che mi ha più impressionato? Forse la canadese di origini slave Alexis Prokopuik: soda, non troppo alta,  ma di suprema naturalezza, con colpi che partono secchi come saette e lasciano il segno. Ma nel tennis è facile prendere abbagli nel giudicare giocatori in base a pochi scambi.

Infine ringrazio Gino per le sue gentili parole e il quantitativo ingente di informazioni preziosissime sui retroscena della recente trasferta brasiliana delle nostre ragazze. Speriamo siano più in forma della Marchetti.

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