Dunque il fatto del giorno, cari amici tennisti e tennistici, sono le convocazioni barazzuttiane per l’imminente incontro di Fed Cup a Rimini contro le USA. Ancora più sensazionale è il fatto che Barazzutti abbia lasciato a casa Schiavone, Pennetta, e Giorgi, che erano e sono più avanti come classifica rispetto a Burnett e a Knapp, e quindi, per non fare torto a nessuno, avrebbero dovuto essere convocate. Scrivo per dire, a scanso di equivoci, che Barazzutti ha fatto le migliori convocazioni possibili, come cercherò di dimostrare in questo post.
Anticipo che Barazzutti è a mio avviso uno dei migliori capitani di Davis e Fed Cup (da quando le capitanerie sono abbinate) degli ultimi tempi. Non ricordo che abbia sbagliato clamorosamente convocazioni e formazioni. Inoltre trasmette gas e grinta alle giocatrici pur senza mai trascendere: è un fatto strano ma non troppo perché in campo Barazzutti si incavolava di brutto quando l’incontro girava male, e perdeva la testa e con essa la partita uscendo dal campo con raffiche di imprecazioni (eufemismo!) friulane. Come si sa un giocatore va caricato ma fino al punto in cui può resistere, sennò si ottiene l’effetto contrario.
Veniamo al dunque. Certo non ci voleva molto acume per lasciare fuori Schiavone, che non fa più risultato da secoli, e Pennetta, che non è ancora stabilmente rientrata. A mio avviso ha fatto bene a “saltare” la Giorgi. La quale è peraltro infortunata, leggo, e fuori per un mese. Non essendo un gossipmonger, cioè uno che bazzica i pettegolezzi, ignoro se la Giorgi sia stata contattata o meno, e se sì se abbia detto di no. È ormai leggendario il capriccio con cui questa giocatrice si programma. Dico che io, a prescindere, non l’avrei convocata perché una giocatrice, anche se fa la riserva, deve ugualmente fare squadra e spogliatoio, e stare in tribuna dietro alle compagne che giocano tifando a più non posso. Giorgi a tifare non ce la vedo. Io poi misuro anche la bontà e la levatura di un giocatore dal modo in cui si relaziona e comunica. E Giorgi è una giocatrice che non sa spiccicare parola. Si saluta con le compatriote nelle locker-rooms? Approfitto per completare questo ritratto negativo dicendo che vince quasi ad ogni morte di papa quando conta: ha, è vero, alcuni scalpi pregiati, come due della Petrova, ma non riesco a pensarla vincente se vi fossero da portare a casa due punti per la…patria (ma è l’Italia la sua?). Pollice verso alla Giorgi come, a suo tempo, lo feci alla Oprandi, fortunatamente silurata ed emigrata (un’altra che di italiano aveva poco).
Ora invece dico cose tutte buone di Knapp e Burnett. Peccato, Karin, quell’incidente di percorso di anni fa, ormai il treno è scappato. Ma rimani una delle più italiane di sempre tra le giocatrici altoatesine, e mi piace la tua simpatia pur venata e frenata da qualche sfumatura di austriaco. Inutile dire che Karin farà panchina, ma si integra bene nella squadra, conosce e stima le due reginette, Sara e Roberta, di cui non parlo nemmeno tanto si è detto bene negli ultimi tempi. Per lei è un Oscar alla carriera, mi pare sia la sua prima cap come dicono gli inglesi.
Ora Nasty. Ho scritto e riescritto di lei elogiandola sempre in questo Blog. Mi pare una simpaticona, o meglio mi pareva sin da quando la si vedeva col Parioli a fare la Serie A. Ora ha dovuto sperimentare “quanto sa di sal lo pane altrui”, cioè che è facile, relativamente, arrivare al 150 o anche 100 WTA (vero Dentoni?), e poi bloccarsi e non fare più un passo innanzi. Comunque, scusate l’uovo di Colombo, la convocazione fa morale, e siamo all’inizio della stagione, benché Nasty per ora non abbia dimostrato di aver fatto decisivi progressi a giudicare dai risultati nei tornei orientali e australiani.
L’incontro con le Usa è delicatissimo, per non dire che partiamo col pronostico contro. Ovvio che tutti e cinque gli incontri saranno disputati da Sara e Roberta: se giocassero Knapp o Burnett vorrebbe dire che siamo già tre a zero contro o a favore! L’unico punto sicuro è il doppio, altra ovvietà: ma Stephens soprattutto, e Lepchenko in buona parte, sono giocatrici di ottimo livello. Speriamo nella terra rossa: ma Lepchenko non è affatto inesperta o debole sulla terra, e a Parigi scorso ha fatto fuori la Schiavone. Attenzione!
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4 comments
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Caro Justin,
avrei preferito una risposta più dialettica e articolata, e comunque meglio di niente! Se sei una persona dovresti avere pareri più definiti, questo è un messaggio chiaramente preconfezionato. Dico a tutti: tantissimi aprono i miei articoli, ma pochi rispondono. Io cerco di proposito di essere provocatorio e di stimolare una discussione. Quindi leggete ma rispondete, e commentate! Il prossimo post tennistico sarà, dopo la Davis, su Seppi.
Seems like you know a lot pertaining to this specific subject matter and it demonstrates through this excellent post, named “Nasty se lo merita | English Literary History”.
I am grateful ,Leola
Dear Leola/Dennis,
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