Il torneo di Wimbledon sta per essere digerito e archiviato per quanto riguarda i colori italiani (ormai da una settimana), e si può tentare un bilancio. Non torniamo a casa con le ossa rotte ma nemmeno trionfanti. Anzi: tutto come prima. Alcuni-alcune hanno deluso, altri-altre promesso ma non mantenuto, altri-altre fatto il loro dovere. Azzardo alcune pagelle in ordine crescente di classifica.
MASCHI
BOLELLI: VOTO 7. Lo pensavo un giocatore finito, o meglio sprecato, cioè senza testa e senza morale, anche se con tanto fisico e tanto braccio: e il tennis, come diceva il famoso Stinchelli, è uno sport di testa. Per cui ha sorpreso tutti battendo Wawrinka, anche se non quel Wawrinka di qualche tempo fa, cioè un po’ calato. Poi ci si aspettava che perdesse meglio da Gasquet, anche a giudicare dalla magra da lui rimediata con Murray.
SEPPI: VOTO 7. Già se lo merita per aver vinto Eastbourne. Insperata la vittoria su Montanes; poteva perdere “meglio” con Baghdatis, ma il cipriota si sta ritrovando. Conferma che un terraiolo potente e solido può anche giocar meglio, ed essere competitivo, sull’erba, questa erba e con questi giocatori.
Starace, Volandri e Cipolla sono s.v., e di loro non parlo, e dopo un’onorata carriera mi sembra che a livello di Grand slam abbiano ormai poco altro da dire. Volandri ha un buon futuro come commentatore televisivo…
FEMMINE
GIORGI: VOTO 5. New entry e godiamo. Si è fatto da tutti un gran chiasso previo su questa giocatrice, anche da parte mia. Il voto può apparire severo se si tiene conto che ha superato le qualificazioni, peraltro contro giocatrici mediocri e rischiando grosso (Meusburger). Beninteso questa Pironkova di Wimbledon si è rivelata un osso durissimo, ma una giocatrice di razza, e una campionessa annunciata, doveva fare partita più lottata. Per fare un esempio Laura Robson, che è del 94 e ha tre anni meno di Giorgi, ha fatto partita pari con Sharapova. Non che, per dirla tutta, io straveda per Robson, che a diciassette anni è già pesantuccia e rotonda, e un po’ matronale, e soffre gli spostamenti laterali, e dovrà stare attenta alla dieta se vuole emergere: ha però un anticipo eccezionale, un fiuto straordinario per le righe, e una risposta bruciante. Per tornare alla Giorgi continuo ad avere i miei dubbi; e mi va anche a beccare 6-1 6-1 a Torino da una sconosciuta pari classifica: speriamo solo che come tutte le italiane (ma lei è italo-argentina-americana!) scali il ranking con il passo della formichina, e che guadagnando ogni anno dieci-quindici posizioni WTA a venticinque anni si ritrovi numero 50!
ERRANI: VOTO 6,5. Già molto che abbia battuto Kanepi, anche se non quella dell’anno scorso; poi come sempre l’area Top 30 è off-limits, o terreno minato. Sennonché ha lottato fino alla morte prima di cedere con Bondarenko. Ho un debole per questa giocatrice (dico Errani, non Bondarenko!) e non posso mai dirne male.
VINCI: VOTO 8. Ora come ora è la numero uno azzurra per stato di forma, qualità di gioco e risultati. E si “portava dietro” il bellissimo risultato olandese. Epperò poteva strappare qualche gioco in più alla Kvitova. Per esser chiari non si fa fatica a indicare questa ragazzona ceca come la futura numero uno mondiale o lì vicino, tra qualche anno o anche mese. E se vincesse il torneo?
PENNETTA: VOTO 7. Dopo ripetute prove incolori ha giocato assai meglio, ma le è mancata, con Bartoli, la zampata del killer che di solito ha. In quel match è stata in vantaggio ma ha mollato nei momenti cruciali. Visto il cammino di Bartoli, se vinceva andava lontano.
SCHIAVONE: VOTO 5. Lampante dimostrazione che la contropartita dell’alta concentrazione necessaria per vincere un torneo, il suo torneo, è di giocarne altri tre con poca o bassa concentrazione. E Schiavone deve ancora vincere un torneo nel 2011. Ha una varietà di colpi rara, ma sull’erba di Wimbledon è necessaria un’alta (e quindi altra) percentuale di prime e una superiore potenza negli scambi da fondo. Qui Schiavone non ha avuto né l’una né l’altra. E dire che Paszek gioca più piano di lei! Strano che dai tempi di Laver, Newcombe e MacEnroe, Navratilova o anche Philippoussis, non si vinca più qui con il serve and volley ma da fondo campo.